Stati generali dello spettacolo, da Roma un decalogo per rilanciare il mondo che gira intorno alla musica

Ricordate Scena Unita, il fondo gestito da Fondazione Cesvi in collaborazione con La Musica Che Gira e Music Innovation Hub nato durante il lockdown a sostegno dei lavoratori dello spettacolo che ha visto la partecipazione di 154 artisti e cento imprese, a cominciare da Fedez che lo lanciò? L’iniziativa ha consentito la raccolta di 4,8 milioni che hanno offerto sostegno concreto a 1.601 lavoratori, a 251 imprese individuali consentito la realizzazione di 104 progetti.

Se ne parla oggi e domani a Roma, presso l’Hub culturale della Regione Lazio, dove si terranno gli Stati Generali dello Spettacolo, iniziativa promossa dalle associazioni La Musica Che Gira e Left Wing. La due giorni si apre con la presentazione del volume «Scena Unita. La storia e i risultati di un innovativo progetto di solidarietà creato per il settore della musica e dello spettacolo dal vivo» realizzato in collaborazione con Vita Società Editoriale.

Un volume, al termine del quale, troviamo un interessante decalogo per il futuro della musica e dello spettacolo dal vivo. Si parte dal tema dei temi: la competenza nei luoghi decisionali. Ma si sottolineano anche la necessità di una mappatura del settore (dati puntuali su lavoratori e valori economici sono un po’ il Santo Graal), dell’attivazione di un’indennità di discontinuità, il varo di una Legge sugli spazi culturali, un intervento sul Value Gap, la necessità di sciogliere nodi quali Tempistiche di pagamento per la pubblica amministrazione, Web Tax e Tax Credit. Poi anche Bonus Cultura e Art Bonus e Incentivare gli investimenti Green su innovazione e tecnologia.

L’obiettivo è  quello di «costruire una visione sistemica e complessiva – spiega Annarita Masullo, presidente de La Musica Che Gira – di una filiera rilevante e sottostimata del settore Cultura per continuare a sollecitare una riforma sempre più urgente sui temi come il lavoro nello spettacolo, gli spazi della produzione e della diffusione della creatività, le politiche territoriali per la vita culturale delle comunità, le innovazioni necessarie, le norme per il sostegno pubblico diretto e indiretto dello spettacolo, la formazione e la sicurezza nel settore, le imprese culturali e creative».