Pink Floyd, per la vendita del catalogo spunta l’offerta di Hipgnosis

Sempre più avvincente la corsa per l’acquisizione del catalogo dei Pink Floyd: oltre a Warner Music, Bmg, Sony Music e Primary Wave è in lizza anche Hipgnosis Song Management, il fondo nato dalla partnership di Merck Mercuriadis, già manager di Beyoncé e Guns n’ Roses, e il colosso del private equity Usa Blackstone. Secondo quanto riferisce il Financial Times, Hipgnosis avrebbe presentato un’offerta che si attesterebbe sul mezzo miliardo di dollari, cifra analoga a quella delle acquisizioni dei diritti di Bruce Springsteen da parte di Sony Music e Bob Dylan da parte di Universal Music e la stessa Sony. Sempre secondo Ft, entro le prossime quattro settimane si potrebbe arrivare a un accordo per quella che, in tutta probabilità, sarà la compravendita di diritto d’autore più ricca di sempre.

I Pink Floyd, come i lettori di Money, it’s a gas! sanno bene, sono una delle band di maggior successo di tutti i tempi e, di conseguenza, vantano uno dei songbook più redditizi tra quelli sul mercato. Un accordo con i Pink Floyd rafforzerebbe le credenziali di Blackstone come attore principale nel settore dei diritti musicali. Blackstone ha creato Hipgnosis Songs Capital, un fondo da un miliardo di dollari, dopo aver acquistato Hipgnosis Song Management lo scorso anno. La nuova Hipgnosis ha acquistato per 341 milioni di dollari cataloghi di artisti come Leonard Cohen, Justin Timberlake, Nile Rodgers, Nelly Furtado e il cantante country Kenny Chesney. I Pink Floyd stanno vendendo sia i diritti d’autore delle loro canzoni che i master. La base d’asta, se così vogliamo definirla, era di 400 milioni di sterline. L’indebolimento della sterlina negli ultimi mesi ha fatto sì che la valuta più conveniente per portare a termine il deal diventasse quella americana.

Questo mese Hipgnosis ha emesso 222 milioni di dollari di obbligazioni che utilizzano i diritti d’autore musicali come garanzia. L’operazione è servita a rifinanziare il debito contratto per le prime acquisizioni. Il debito costerà al fondo Hipgnosis più del 6% all’anno. Insomma: la partita si fa interessante.