Ligabue a Campovolo: «Io direttore artistico? Faccio un altro mestiere». Ma un po’ anche l’imprenditore

«Io direttore artistico della Rcf Arena? Non è nei miei piani, ma nella vita ho fatto anche cose che non avevo pensato di fare». Parola di Luciano Ligabue che sabato 4 giugno ha inaugurato la nuova Arena di Campovolo, nella sua Reggio Emilia con il live organizzato da Friends & Partners che festeggia i 30 anni di carriera. «Da quando si è cominciato a favoleggiare di questa Arena – ha detto l’artista a margine del concerto – a Reggio si dice: è di Ligabue. No, non lo è. È un desiderio del mio manager Maio (Claudio Maioli, ndr) che io condivido. Ma io faccio un altro mestiere e lascio a lui le beghe politiche. Sono felice di inaugurare questa arena, a questo spazio ci tengo un bel po’». Ligabue fa un altro mestiere, è vero, ma gli riesce benissimo anche quello dell’imprenditore, come ha dimostrato l’inchiesta di Fiume di denaro, il format multimediale del Sole 24 Ore.

L’artista, a fine evento, dal suo profilo Facebook si è rivolto ai fan: «Vi devo ringraziare non solo per quello che mi avete fatto vedere stasera, ma ho bisogno di ringraziarvi anche per quello che mi avete regalato in questi 30 e passa anni. Mi avete regalato una vita bellissima!». Il concerto alla Rcf Arena di Reggio Emilia ha accolto 103mila persone. Trentuno brani in scaletta, tre ore di concerto, sei ospiti, tre band ad accompagnarlo nel suo quarto appuntamento (dopo 2005, 2011 e 2015) con il palco «di casa» (77 metri di larghezza per 19 di altezza). «Campovolo lo abbiamo frequentato per la prima volta 17 anni fa. Qui sono capitate già diverse magie», ha ricordato il Liga che ha puntellato il suo live di messaggi per la pace, contro la violenza sulle donne, in ricordo di Gino Strada, come forse non aveva mai fatto finora in maniera così netta. La festa per Ligabue continuerà a settembre con cinque concerti all’Arena di Verona e a ottobre con quattro date europee).