La società di collecting di diritti connessi Scf ha varato per il 2024 una nuova riduzione dell’aggio per i produttori discografici, sia italiani che esteri, dal 19% al 17% a partire da gennaio. Questa decisione rappresenta un passo significativo nell’evoluzione del panorama musicale, evidenziando l’impegno di Scf nell’incentivare l’industria della musica.
L’aggio, che rappresenta la percentuale delle royalties trattenute dalla società di collecting, è infatti una componente fondamentale nella gestione dei diritti musicali: la riduzione di questa percentuale non solo porterà dei benefici ai produttori discografici, consentendo loro di ottenete una quota maggiore delle royalty generate dai loro brani. Va inoltre sottolineato che l’attuale aggio del 3% sulla copia privata, già competitivo rispetto al mercato, rimarrà invariato.
«Questa diminuzione dell’aggio rappresenta un segno concreto di attenzione, trasparenza e partnership da parte di Scf nei confronti dei nostri produttori mandanti e dell’intero settore musicale», spiega Mariano Fiorito, direttore generale della società Scf. «Siamo fermamente impegnati nel promuovere una distribuzione equa dei diritti musicali e nel fornire un ambiente favorevole alla crescita e alla prosperità dei nostri partner: questa scelta riflette il nostro impegno nel supportare i produttori discografici e nel garantire che ricevano una giusta compensazione per il loro lavoro e le loro opere. Siamo entusiasti di vedere gli impatti positivi che questa decisione avrà sull’intera industria musicale».
Il bilancio 2022 di Scf si è chiuso a 40,8 milioni di diritti distribuiti a soci, mandanti e collecting degli artisti registrando un aumento del 24% nella raccolta dei diritti connessi per un valore totale di 31,4 milioni superando così i volumi pre Covid in particolare nel settore del Public Performance (+67% vs 2021; +4% vs 2019). La società continua nella crescita dei mandanti rappresentati che hanno affidato i propri repertori nel 2022 – oggi sono 511 – e dei brani rappresentati in catalogo, oltre 30 milioni considerando anche i repertori gestiti per conto delle collecting internazionali.