Oscar 2024: l’Italia vince con Narciso, character designer… di John Lennon

C’è un po’ d’Italia nella notte degli Oscar 2024 e dobbiamo ringraziare… John Lennon. Perché «Io capitano» di Matteo Garrone non ha vinto l’Oscar, ma un italiano sì: Massimiliano Narciso, nato a Milano nel 1975, character designer di «War is over! Inspired by the music of John & Yoko», che si è portato a casa la statuetta per il miglior cortometraggio di animazione. L’eredità dei Beatles e di chi ne ha fatto parte si conferma un vena aurifera inestinguibile, che si tratti di ripescare brani inediti dagli archivi o di realizzare biopic vari ed eventuali.

Narciso è rimasto in platea quando sono saliti a ritirare l’Oscar 2024 i suoi compagni in questa piccola grande impresa di 11 minuti: Brad Booker, il produttore, Dave Mullins, regista e co-sceneggiatore insieme a Sean Lennon, il figlio di John e Yoko Ono, che dal palco ha mandato gli auguri alla sua mamma di 91 anni (nella foto Ap). «Non eravamo molti di più a lavorare a questo corto. Oltre a loro, c’eravamo io che ho disegnato i personaggi e il production designer Zac Retz», racconta Narciso prima di salire sulla macchina che li porta tutti a festeggiare. «Il miglior festeggiamento sarà dormire stanotte, a lungo e sereno, dopo aver letto i messaggi d’affetto che mi stanno arrivando dall’Italia. È lì che ho studiato, lì c’è la gente che mi ha visto crescere», ha continuato il vincitore, che lavora a Netflix come character director e vive a Los Angeles con la moglie e il figlio Giacomo.

«A chi si affaccia a questo lavoro voglio dire che Hollywood mi ha portato qui stasera, ma io sono arrivato formato dall’Italia. Non c’è bisogno di andarsene per lavorare bene». Mullins e Lennon l’hanno chiamato due anni fa: «Mi hanno chiesto: ti piacciono le sfide? Abbiamo cominciato a lavorare, ma poi è scoppiata la guerra in Ucraina e ho dovuto rifare tutto daccapo: dovevo dare umanità ai personaggi senza dar loro una fisionomia che denotasse una nazionalità o origine specifica. Il nostro messaggio di pace doveva essere universale». Proprio come quello lanciato dalla canzone scritta da John Lennon e Yoko Ono nel 1971. La morale è sempre quella: «War is over, if you want it».

  • Lina Coquillard |

    Non stiamo assistendo ad un film di guerra ma ad una vera guerra.
    I nostri governanti parlano di ricostruzioni, pensando al business .
    Per comprare armi non si parla più di debito pubblico.

  • Marco Matacotta Cordella |

    La guerra, se portata alle estreme conseguenze, attualmente minaccia la sopravvivenza stessa della vita, umana ma non solo, sulla terra. Parlare come si fa di possibile guerra fra Nato e Russia o fra Stati Uniti e Cina è una follia. I popoli devono trovare la voce per gridarlo forte e chiaro ai loro (modestissimi) governanti.

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