Spotify alza i prezzi agli utenti della Francia (che tassa lo streaming)

Gli abbonati premium di Spotify in Francia subiranno un aumento delle tariffe a causa dei maggiori costi sui servizi streaming musicali legati alla tassa del governo francese per finanziare il Centre national de la musique. È quanto annuncia la piattaforma di streaming musicale. A fine 2023 il governo francese aveva annunciato la tassa sui ricavi delle piattaforme di streaming in abbonamento e sulle piattaforme di condivisione gratuita di musica pari all’1,2% delle entrare realizzate in Francia.

A pochi giorni dalla multa dell’Antitrust dell’Unione europea a Apple, Spotify – ribadendo le proprie critiche sull’introduzione della tassa e sulla sua destinazione – sottolinea che in questo modo sarà costretta a dare i due terzi di ogni euro generato con la musica ai titolari dei diritti e al governo francese: «una cifra enorme e che non consente un business sostenibile». Per questo motivo alzerà i piani tariffari in Francia per compensare i nuovi costi. Gli utenti francesi, conclude la nota, pagheranno i prezzi di sottoscrizione più alti nell’Unione europea.

«Negli ultimi 15 anni – fa sapere la ex startup fondata da Daniel Ek – Spotify ha orgogliosamente sostenuto gli artisti francesi e non abbiamo aspettato la creazione del CNM nel 2020 per aiutare gli artisti a trovare il successo nel Paese e al di fuori, contribuendo a promuovere il repertorio francese e facendo crescere le royalties per i titolari dei diritti francesi. I pagamenti di Spotify hanno totalizzato quasi 225 milioni di euro solamente nel 2022 (ossia circa un quarto di tutti i ricavi dell’industria musicale francese per quell’anno). Questo numero è aumentato di oltre il 200% dal 2017», rivendica la piattaforma di straming.