In questi primi giorni del tour «Non perdiamoci mica di vista», si è parlato a lungo dell’omaggio dei Pinguini Tattici Nucleari al popolo palestinese. Qui proviamo a spiegarlo meglio. Succede tutto poco prima dell’esecuzione di «Bergamo», pezzo estratto dal repack post Sanremo 2020 di «Fuori dall’Hype» che per i Pinguini Tatici Nucleari significa casa. Riccardo Zanotti ed Elio Biffi chiedono agli spettatori di estrarre lo «strumento musicale» che hanno in tasca e di farlo suonare.
Il riferimento è alle chiavi. «Le chiavi», sottolinea Elio, «sono un oggetto potentissimo. Al di là del fatto che facciano un magnifico suono se suonate tutte insieme, sono in qualche modo il simbolo di tutto quello che aprono. Che sia la vostra automobile, la vostra moto, la cassaforte segreta o casa vostra. Ma sono anche il simbolo di un popolo che non ha più una casa da aprire. E sto parlando del popolo palestinese», prosegue Biffi. «Vorrei leggervi solo alcuni versi di una poesia di un poeta di quel popolo che si chiama Mahmoud Darwish. E vorrei farlo, però, accompagnato dalle vostre chiavi».
Il tastierista della band bergamasca chiede allora a tutto il pubblico di far trillare le proprie chiavi e comincia a leggere, mentre Paso e Butt fanno un sottofondo di chitarra: «Mentre stai per tornare a casa/ a casa tua/ pensa agli altri/ non dimenticare il popolo delle terre/ Mentre dormi/ contando i pianeti/ pensa agli altri/ a coloro che non trovano un posto dove dormire/ Mentre liberi te stesso/ con giochi di parole e metafore/ pensa agli altri/ a coloro che hanno perso ogni diritto di parola/ Mentre pensi agli altri, quelli lontani/ pensa a te stesso e di’:/ magari io fossi candela accesa nel buio», conclude Elio. Sicuramente uno dei momenti più intensi dell’intero show (video realizzato da Allison Fraschini).