Discografia, in Italia 20 miliardi di stream premium nei primi sei mesi del 2023

Procede inarrestabile l’avanzata dello streaming premium, in Italia come nel resto del mondo. Non bastasse l’ottavo anno consecutivo di crescita del mercato a renderne testimonianza, abbiamo davanti un nuovo dato molto significativo: nel primo semestre 2023 qui da noi per la prima volta si taglia il traguardo dei 20 miliardi di stream da abbonamenti premium.

Numeri che escono dal report Fimi GfK e attestano una crescita a volumi del segmento pari al 19% rispetto allo stesso periodo del 2022. A livello complessivo, lo streaming registra un +17,3% sul primo semestre dell’anno scorso con circa 35 miliardi di stream. Ancora sul versante digital, crescono addirittura del 1.385% le tracce rilevate da GfK almeno una volta (ossia i codici univoci Iscr associati a ciascuna canzone). Per quanto riguarda il fisico, i cd continuano a calare (-7,6%), mentre i vinili continuano a crescere (+ 9,5%).

In Italia, commenta il ceo di Fimi Enzo Mazza, registriamo insomma «un ulteriore aumento degli stream da parte degli account premium, ottimo segnale in un mercato che è tutt’ora in ritardo rispetto ad altri in Europa sul fronte della conversione dal free».

Interessante anche il quadro che si coglie dal Midyear Report di Luminate, secondo cui a livello globale nel marzo di quest’anno l’industria musicale ha superato il trilione di stream, crescendo al ritmo più veloce dall’inizio di un anno solare. Questo traguardo è stato raggiunto un mese intero prima nel 2023 rispetto al 2022.

Sempre a livello mondo, le vendite fisiche sono aumentate per tutti i formati nel primo trimestre e gli Isrc sono stati creati e caricati a volumi e ritmi più elevati rispetto agli anni precedenti.