5G, lo studio bolognese Fonoprint si aggiudica un finanziamento Mise

Fonoprint, lo storico studio di registrazione di Bologna, sbarca nell’universo 5G: in partenza a ottobre il progetto «Fonoprint 5G», che rivoluzionerà il linguaggio artistico della produzione audio-video degli eventi dal vivo e la loro fruizione. Con un avviso pubblico dell’8 marzo 2022, il ministero dello Sviluppo economico ha avviato una procedura per la selezione e per l’acquisizione di proposte progettuali innovative, finalizzate all’impiego ed allo sviluppo della tecnologia 5G nel settore della produzione e della distribuzione di contenuti audiovisivi. Fonoprint si è aggiudicata un finanziamento per la sperimentazione di un sistema evoluto di produzione di contenuti audio-video su produzioni pilota, articolate in luoghi remoti e basate su un’idea di spettacolo dal vivo che utilizza un nuovo linguaggio artistico grazie alla tecnologia 5G.

«Le imprese culturali e creative occupano uno spazio sempre più importante nelle strategie di sviluppo delle nazioni più avanzate», commenta Mauro Felicori, assessore alla Cultura e al Paesaggio della Regione Emilia Romagna. «Il Pnrr, il più importante gesto con cui l’Europa affronta il futuro e si dedica alla Next Generation Eu, dedica ben poche risorse ai settori tradizionali della cultura. Saranno dunque le Ict applicate ai musei, ai teatri, ai concerti, alla diffusione in rete, alla archiviazione, al consumo on line il tema dei prossimi anni, e proprio le Icc saranno protagoniste; protagoniste, non solo fornitori, ma imprese innovative capaci, proponendo soluzioni, di stimolare la voglia di nuovo in un settore, quello culturale, che spesso sembra avere paura del digitale, capire con lucidità i rischi, che pur ci sono, ma anche appare cieco di fronte alle opportunità enormi che si prospettano».

L’obiettivo di Fonoprint 5G consiste nella sincronizzazione in una regia audio-video centrale di contenuti provenienti da remoto e nella produzione audio-video per far sì che la percezione del luogo di un evento diventi parte integrante del contenuto stesso, grazie all’alta definizione del suono prodotto in Dolby Atmos. «Lo scorso anno», racconta Giacomo Golfieri, amministratore unico di Fonoprint, «abbiamo investito sul Dolby Atmos, attrezzando uno studio appositamente per le registrazioni dei brani con questa tecnologia ed abbiamo dato il via ad alcune sperimentazioni di registrazioni dal vivo di concerti di musica classica in Atmos. Quest’anno abbiamo deciso di implementare ulteriormente la nostra gamma di servizi, unendo l’esperienza acquisita con le numerose possibilità che la tecnologia 5G offre per la registrazione e produzione di musica dal vivo. Riteniamo che le innovazioni che può apportare questo connubio possano avere notevoli ricadute sul mondo della musica dal vivo».

Musica e suoni hanno un ruolo decisivo nella narrazione, trasmettono emozioni, forniscono ritmo e movimento alle azioni, creano collegamenti tra le scene e favoriscono l’esperienza immersiva nella fruizione del prodotto finale da parte dell’utente: l’espressività sonora all’interno delle produzioni audiovisive è un elemento determinante del prodotto creativo, in particolare per quanto riguarda concerti e musica dal vivo.

«Il Dolby Atmos è una tecnologia di codifica e decodifica del suono che ricrea un ambiente tridimensionale in base a come è stato impostato nel mix audio. A differenza delle tecnologie multi-canale di diffusione sonora ampiamente diffuse sul mercato fino ad oggi, Dolby Atmos è stata la prima a diffondersi su larga scala con tre caratteristiche fondamentali: la qualità, la tridimensionalità e la scalabilità. La trasmissione in questo formato necessita quindi di una grande quantità di dati e la tecnologia 5G è sicuramente fondamentale per fornire una quantità di banda così grande. Studio Sound Service ha fin da subito visto con curiosità ed interessa il progetto presentato da Fonoprint ed è contento di avere l’opportunità di sperimentare in prima persona questa tecnologia insieme a questa azienda storica del settore culturale bolognese», commenta Elena Rossi, Acoustic designer di Studio Sound Service.