Achille Lauro passa con Elektra (Warner) e diventa chief creative director. Ma Sony precisa: esclusiva con noi

Se non sopportate l’idea che uno che niente sa di 1969 e David Bowie intitoli un disco «1969» e si travesta da David Bowie, per cortesia fermatevi qui. Se il personaggio vi dà ai nervi, non continuate a leggere questo articolo. Lasciate l’articolista da solo, abbandonato alla pena di dover scrivere ancora una volta di Achille Lauro, il concorrente della 70esima edizione di Sanremo che, assieme a Morgan e Bugo, più si è fatto notare (e di certo certo per le sue performance canore): il trapper di Serpentara assume per l’Italia l’incarico di chief creator director di Elektra Records, etichetta del gruppo Warner Music. Dettaglio non di poco conto, se consideriamo che il precedente album di Achille Lauro («1969») e lo stesso brano portato al Festival della canzone italiana («Me ne frego») sono usciti per Sony Music.
Se non vi siete scandalizzati finora, potreste però scandalizzarvi adesso: Elektra Records è l’etichetta che negli anni Sessanta scoprì i Doors e nei Settanta distribuì i Queen su suolo americano. «Achille Lauro sarà il primo artista in Italia ad avere un ruolo creativo in una music company multinazionale, è un passo importante per il business musicale del nostro paese», recita l’enfatico comunicato stampa di annuncio. «Sono entusiasta di iniziare come nuovo Chief Creative per Elektra Records / Warner Music Italy, l’etichetta di superstar come Jim Morrison, i Doors, i Queen e gli AC/DC», dichiara l’artista Achille Lauro che della modestia ha sempre fatto la specialità della casa. «Trovo somiglianze tra la nascita di questa etichetta e i miei primi passi nel settore discografico, quando, come i fondatori della Elektra Records, ho investito i miei pochi risparmi nella produzione dei miei album. Anche quella “k” che nel nome è stata aggiunta per l’etichetta a quello del personaggio della mitologia greca, torna nella mia nuova agenzia MK3, il cui nome si ispira alle tre “k” greche che indicano fulmini e saette (keravnoús kai keravnoús). Da questo momento le mie attività discografiche confluiranno nella Elektra Record e penso che questo sia uno dei più grandi successi per un artista della scena musicale italiana negli ultimi anni».
Soddisfazione anche da parte di Marco Alboni, ceo di Warner Music Italy: «Achille Lauro è un artista atipico nel panorama italiano. La sua creatività e tutta la sua produzione artistica si riferiscono a un modello nuovo nel settore della musica. Fin dai nostri primissimi incontri abbiamo capito che il nucleo della nostra partnership sarebbe andato nella direzione dello sviluppo di nuovi progetti insieme sotto l’imprint Elektra Records per Warner Music Italy». Gli fa eco il manager Angelo Calculli: «Da due anni e mezzo lavoriamo con passione e dedizione perché tutto questo potesse diventare realtà. Quando ho conosciuto Lauro ho visto nel mio immaginario quello che oggi tocco con mano. È il giusto riconoscimento per un artista e per un ragazzo che passerà alla storia della musica italiana. E non solo della musica. Ho avuto la fortuna di individuare e scegliere i giusti partner per il progetto “Achille Lauro”: in primis Friends and Partners, successivamente Nicolò Cerioni e ora il Gruppo Warner». Scelta singolare per un artista che ha fuori un singolo per Sony. Ma alle scelte singolari il personaggio ci ha abituato. Quanto è vero che è stato capace di trasformare la sua apparizione a Sanremo in una specie di product placement di Gucci. Più che un cantante, è l’essenza generica dell’Hype. Facesse pure musica, non ci sarebbe nulla di male.
Tutto qui? Per nulla: «Con riferimento al comunicato fatto circolare in data odierna relativo alla nomina dell’artista Achille Lauro a “Chief Creative Director di Elektra Records / Warner Music Italy” si precisa che l’artista Achille Lauro ha in essere un contratto di esclusiva con Sony Music per ogni sua pubblicazione discografica», precisa Sony in una nota. Più che arte, la faccenda assomiglia sempre di più alla commedia dell’arte. Arlecchino servo di due padroni.
Tutto qui? Per nulla, manco stavolta. Arriva una nota del manager Calculli: «Achille Lauro non ha alcun contratto diretto con Sony Music bensì era concesso in licenza dalla De Marinis s.r.l. Non essendo un artista in cast, era tenuto solo a licenziare dischi. È azzardato comunicare la titolarità della persona. La società, attraverso l’avvocato Andrea Pietrolucci e me, ha comunicato già da mesi a Sony Music che l’artista sarebbe andato in licenza ad altra discografica, prova ne è l’ampia corrispondenza intercorsa. Si evidenzia infine come tale informazione fosse già di dominio pubblico al punto che l’artista ha affrontato Sanremo palesemente senza il supporto di Sony Music e che, essendo nota la fine del rapporto con la stessa, ha ricevuto durante il periodo sanremese proposte da tutte le major di settore. Ove Sony Music ritenga di essere lesa nei suoi diritti potrà nel caso percorrere altre strade piuttosto che quelle giornalistiche, ma ciò non toglie che ufficialmente da oggi Achille Lauro è un artista Elektra Records / Warner Music Italy». S’odono già timbri su carte bollate.

  • Enzosmart |

    Quando la comunicazione komunica

  • Pietro Pacciani |

    Ostia ma che articolo imbarazzante che hai scritto fra lasciatelo dire. Lauro e Tenco non hanno niente a che vedere l’uno con l’altro tanto quanto Beethoven e i Beatles. Se uno non capisce che i gusti della gente si evolvono in modo diverso dai suoi non dovrebbe scrivere di musica

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