Universal Music, ricavi oltre quota 7,1 miliardi. Ipo pianificata nel 2023

I ricavi di Universal Music Group hanno superato quota 7,16 miliardi nel 2019, per un aumento del 14% rispetto all’anno precedente grazie a un altro forte incremento dei ricavi da streaming (+21,5%). I ricavi da musica registrata sono cresciuti invece dell’11,6% su base annua, mentre quelli da publishing hanno registrato un +9,2 per cento.
Un’altra ottima annata per la principale major discografica del mercato globale che a fine 2019 ha completato la vendita del 10% alla piattaforma cinese Tencent in un deal che valuta l’azienda a 33 miliardi di dollari. L’accordo contempla anche un’opzione d’acquisto di un ulteriore 10% di Umg prima del 15 gennaio 2021. Inoltre, secondo la presentazione della capogruppo Vivendi agli azionisti pubblicata online, una prima offerta pubblica per Universal Music Group è «attualmente prevista al più tardi per l’inizio del 2023». La buona performance di Universal ha aiutato la casa madre Vivendi ad aumentare i propri ricavi del 5,6% a valuta costante, a 15,9 miliardi, con un utile netto rettificato in aumento del 50,5% a 1,7 miliardi per il 2019.
All’interno del segmento musica registrata, forse il numero più sorprendente è stato quello che riguarda le vendite fisiche, contrassegnate da un aumento del 3,1 per cento. Un netto cambiamento rispetto ad anni di declino del formato. Il download continua a scendere (-23,2%), anche se la crescita delle vendite fisiche compensa le perdite del vecchio formato digitale, secondo la lettura presente nel comunicato stampa di Vivendi. Nel frattempo, l’azienda ha dichiarato che nelle prime cinque principali piattaforme di streaming – Amazon, Apple, Deezer, Spotify e YouTube – può contare su un diverso artista di punta: Taylor Swift, Billie Eilish, J Balvin, Post Malone e Daddy Yankee. Mica male come roster. Merchandising e altri ricavi sono aumentati del 73,7% su base annua, per merito dell’ottimo momento che attraversa la musica dal vivo. I profitti di Umg prima di interessi, tasse e ammortamenti (Ebita) sono cresciuti del 22,3% a 1,124 milioni. Nel quarto trimestre 2019, Umg ha registrato un fatturato di 2,10 miliardi rispetto agli 1,90 miliardi dello stesso periodo del 2018.