Una proposta di legge per inserire il Roccella Jazz nell’esclusivissimo club dei «Festival musicali di assoluto prestigio internazionale» che godono del contributo statale annuo previsto dalla Legge 20 dicembre 2012 n. 238. Lo spunto arriva dall’evento «Per una Legge nazionale a sostegno del Festival internazionale del Jazz Rumori Mediterranei», tenutosi nel pomeriggio di giovedì 12 dicembre alla Camera dei deputati, cui hanno partecipato, oltre al sindaco del comune calabrese Vittorio Zito, onorevoli di provenienza assolutamente trasversale, da Federica Dieni (M5S) a Wanda Ferro (Fratelli d’Italia), passando per Jole Santelli (Forza Italia) e Antonio Viscomi (Pd).
«Fa piacere costatare – sottolinea Zito – che su questa battaglia c’è comunione d’intenti a prescindere dalla bandiera. L’esito dell’incontro è molto positivo, per quanto si capisce che non ci siano margini per inserire un emendamento ad hoc in Manovra. L’idea è quella di lavorare a un provvedimento specifico, una volta che sarà archiviata la Finanziaria». Tutto parte dal Consiglio Comunale di Roccella del 3 ottobre 2019 che, con Delibera n. 33, ha approvato all’unanimità una risoluzione consiliare con la quale si è lanciato un grido d’allarme, perché Rumori Mediterranei rischia di chiudere sulla soglia dei quarant’anni, dopo essere riuscito a superare molte difficoltà e dopo aver contribuito a fare la storia del jazz italiano. E rischia di morire per mancanza di fondi. Perché il Comune, che da tre anni organizza direttamente la manifestazione con il solo sostegno finanziario della regione Calabria, non è più in grado, in queste condizioni, di garantire il futuro del Festival. La risoluzione approvata impegna il sindaco a chiedere ai rappresentanti parlamentari eletti in Calabria di intervenire affinché il Festival sostenuti dalla Legge, come lo storico Umbria Jazz. La norma inizialmente individuava solo quattro Festival ai quali veniva riconosciuto un contributo annuo: il Rossini Opera Festival di Pesaro, il Festival dei Due Mondi di Spoleto, il Festival di Ravenna e il Festival Pucciniano di Torre del Lago.
Nel 2017, però, a quei Festival si aggiunsero, con specifiche norme, altre quattro manifestazioni: il Festival Verdi di Parma, il Romaeuropa Festival, il Festival Umbria Jazz, appunto, e il Festival Donizetti Opera di Bergamo. In un solo anno i Festival finanziati dalla legge 238/2012 passarono così da quattro a otto. Al contrario di quanto auspicavano i relatori della Legge 238, i finanziamenti iniziavano a interessare altre manifestazioni, anche se non proprio a pioggia. «Un tema su cui battiamo molto – prosegue il sindaco di Roccella Zito – è il fatto che tutte le kermesse sostenute si svolgono da Roma a salire. Nessun festival del Mezzogiorno rientra tra le manifestazioni di assoluto prestigio internazionale sostenute dalla Legge. Una beffa, considerando che chi opera in altre parti d’Italia può godere di sponsorizzazioni da privati che in Calabria, per esempio, scarseggiano», conclude il primo cittadino.