Ricordate Max Ciociola? Sì, proprio lo startupper italiano (nella foto) citato dal patron di Facebook Mark Zuckerberg pochi giorni fa a Roma: quello che ha inventato MusixMatch, la app che rende fruibili i testi delle canzoni di oltre 8mila editori nel mondo. A quanto pare è entrato in rotta di collisione con Sugar Music per questioni riguardanti i testi degli autori da essa pubblicati. E non ha esitato a caricare a testa bassa Filippo Sugar, nella veste di editore ma anche in quella di presidente della Siae. Il tutto su Twitter: «MusixMatch – scrive – paga diritti a più di 8mila editori musicali nel mondo. Con piena soddisfazione della intera industria musicale mondiale. Lyrics sono state tra i contenuti più piratati al mondo. E in collaborazione con Nmpa e Lyricfind abbiamo reso il mercato legale. Tuttavia, come da prassi in questo Paese, l’unico editore che fa “cartello” e che ha rotto l’accordo con MusixMatch è Sugar Music». Qui un riferimento al doppio ruolo di Filippo Sugar che, in quanto editore, «ha interrotto i rapporti con noi chiedendo quattro per quello che un normale editore percepisce da MusixMatch». Il presidente di Siae, secondo Ciociola, avrebbe quindi «ritenuto opportuno rendere illegali lyrics di suoi autori». L’imprenditore citato da Zuckerberg parla di conflitto d’interessi, tira in ballo Soundreef, il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini e autori della scuderia Sugar come Negramaro ed Elisa che ora «hanno testi illegali nella rete». Riepilogando il quadro, secondo Ciociola, «la morale è quindi: quando avrai successo, ricordati che ci sarà sempre un connazionale che sarà il primo a intralciarti». Fin qui i tweet del fondatore di MusixMatch.
Non si fa attendere la replica di Filippo Sugar: «Di fronte a questo attacco sono basito ma sereno. Con MusixMatch noi di Sugar abbiamo avuto una relazione di business che è durata tre anni. Al termine di questi tre anni, non ci siamo ritenuti soddisfatti dei servizi offerti e abbiamo per questo deciso di non rinnovare la licenza. Tutto qui». Perché Sugar Music non era soddisfatta dei servizi di MusixMatch? «Avremmo voluto – risponde l’editore – che investissero di più sui sistemi di rendicontazione per remunerare in maniera puntuale i nostri autori. Purtroppo devo dire che MusixMatch su questo versante, al contrario di altri suoi competitor dei quali continuiamo a servirci, è rimasta un po’ a guardare. Hanno preferito praticare un’offerta più aggressiva sul piano commerciale, ma non era questo che cercavamo». Quel che il presidente di Siae non comprende è il tono dell’intervento di Ciociola: «Un attacco personale che fa riferimento a un conflitto d’interessi che non esiste. Il presidente della Società italiana autori ed editori è espressione delle categorie che rappresenta, com’è normale che sia. Non si può strumentalizzare il ruolo che ricopre soltanto – conclude Sugar – perché non si è trovato un accordo commerciale con lui».