Quando il «no» allo streaming paga: The 1975 primi in Usa e Uk (come Adele)

Dire no allo streaming gratuito può rivelarsi una formidabile mossa di marketing. Il circuito indie britannico deve esserne sempre più convinto: dopo il caso «25», terzo album di Adele diventato bestseller mondiale proprio a partire da un gran rifiuto a Spotify, arriva quello di The 1975, band dall’inconfondibile sapore New Wave in circolazione da appena quattro anni. La loro seconda fatica discografica, «I like it when you sleep, for you are so beautiful yet so unaware of it», uscita venerdì 26 febbraio per Dirty Hit e distribuita da Polydor (Umg) in Europa e Interscope negli Usa, non è stata resa immediatamente disponibile su Spotify e altre piattaforme di streaming gratuito. Al contrario, poteva essere ascoltata su piattaforme a pagamento come Apple Music. Scelta rischiosa che a quanto pare ha pagato: a una settimana dal lancio il disco, trainato dai plasticosissimi singoli «Love me», «UGH!», «The Sound» e «A change of Heart», è primo nelle classifiche album di Gran Bretagna e Stati Uniti. Nella madrepatria britannica l’opera ha venduto 58mila copie, negli Usa Billboard censisce invece 108mila copie equivalenti commercializzate e 98mila vendite pure. Se in Inghilterra si tratta di un ritorno al vertice, considerando che anche l’omonimo album d’esordio si era piazzato primo nel 2013, in Terra d’America è una prima volta assoluta, perché con il precedente The 1975 si erano fermati alla 28esima posizione. Non pervenuto invece nelle classifiche italiane il quartetto capitanato da Matty Healy. Eppure potrebbe essere soltanto questione di tempo: la band sarà infatti presto di scena al Fabrique di Milano (12 aprile) all’Estragon di Bologna (13 aprile) e all’Ippodromo delle Capannelle per il Rock in Roma (13 luglio). Chissà che le date italiane non li spingano anche nelle charts di Fimi.

THE 1975

The 1975 sul palco