Siete fan accaniti della serie tv «Vinyl» tanto da fare le nottate davanti a Sky Atlantic per godervi le puntate in lingua originale in contemporanea con l’America? Vi affascina questo «come eravamo» dell’industria discografica anni Settanta? In fondo in fondo vi sentite un po’ Richie Finestra? Beh, ragazzi, il mondo è cambiato parecchio rispetto a quello che Martin Scorsese e Mick Jagger ci raccontano, il music business ancora di più ma non per questo ha perso i suoi centri di potere. Che Billboard ci restituisce alla perfezione nella «Power 100 list» del 2016 che, come da formula collaudata, mette in fila le cento personalità più potenti dell’entertainment musicale. Concentriamoci sulle prime dieci posizioni. In testa c’è sempre Lucian Grainge, 56 anni, inglese, numero uno di Universal Music Group, prima major del mercato discografico globale. Dietro di lui resta l’americano Michael Rapino, presidente e ceo di Live Nation, il colosso mondiale della musica dal vivo e del management artistico, l’uomo che gestisce artisti del calibro di U2 e Madonna. Al terzo posto sale un inedito quartetto di casa Apple composto dal produttore Jimmy Iovine, Eddy Cue, Robert Kondrk e dal cantante dei Nine Inch Nails Trent Reznor, tutti nelle vesti di responsabili a vario titolo della divisione musica della «Mela che nel 2015 ha salutato il lancio del servizio di streaming Apple Music. Doug Morris, 77 anni, americano, ceo di Sony Music Entertainmen, seconda casa discografica mondiale, sale dal settimo al quarto posto. Quinta piazza sempre di orbita Sony, con Martin Bandier, numero uno di Sony/Atv Music Publishing, la maggiore società di gestione diritto d’autore al mondo. Scende dalla terza alla sesta posizione Irving Azoff, ex capo di Ticketmaster e Live Nation che dal 2013 ha lanciato la sua Azoff Msg Entertainment con cui gestisce un portafoglio artisti che spazia da Bon Jovi agli Eagles. Settima posizione a Coran Capshaw, fondatore di Red Light Management, fatturato da oltre un miliardo di dollari derivante dalla gestione di un nutrito portafoglio artisti (tra gli altri Chris Stapleton e Alabama Shakes) e dalla proprietà di una serie di location per concerti, ottava a Len Blavatnik, magnate ucraino naturalizzato americano proprietario di Warner Music Group, terza major mondiale. Chiudono il quadro Rob Light, direttore di Creative Artists Agency, società californiana di managing che ha in mano i contratti di gente come Lady Gaga, AC/DC e Bruce Springsteen, e Daniel Ek, 33 anni, svedese, cofondatore e ceo di Spotify, salito dalla ventesima alla decima posizione. A questo link trovate la lista completa dei Billboard’s 2016 Power 100. Ovviamente l’Italia non è rappresentata. Perché purtroppo poco rappresentativa nel settore.
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