«Ferrara in Jazz», torna il festival formato club

Si dice spesso che la vita inizia a quarant’anni. Di certo il Jazz Club Ferrara – sulla scena dal 1977 senza alcuna interruzione – pare non sentirli, anzi, la maturità gli ha giovato conducendolo a imporsi tra i più importanti jazz club europei, conseguendo prestigiosi riconoscimenti: dall’inclusione nella guida alle migliori jazz venues del globo stilata dall’internazionale DownBeat Magazine, al podio del Jazzit Awards nella categoria “Jazz club Italia” da sette anni a questa parte. Quella presentata lunedì 23 settembre è la ventunesima edizione di Ferrara In Jazz, rassegna che – dal 1999 – si svolge al Torrione San Giovanni, bastione rinascimentale iscritto nella lunga lista dei beni Unesco.

A inaugurare il cartellone, venerdì 4 ottobre 2019, è il trio del chitarrista e compositore danese Jakob Bro, completato da Joey Baron alla batteria e Thomas Morgan al contrabbasso. Già con Paul Motian e Tomasz Stanko, Bro ha fatto incetta di ben cinque Danish Music Awards che lo hanno incluso nella Jazz Denmark’s Hall of Fame. Questa formazione ha più di un lustro di attività alle spalle. Il tutto si traduce in un affiatamento fuori dal comune, capace di produrre visionari dipinti sonori, attingendo da una ricchissima tavolozza timbrica. Ferrara In Jazz si prolungherà fino a maggio, dopo aver dispensato, ad un pubblico sempre più vasto, otto mesi densi di concerti animati da protagonisti assoluti del panorama internazionale, serate dedicate a talenti emergenti e novità discografiche, nuovi itinerari musicali ed esposizioni, per un totale di circa 80 appuntamenti che abbracciano il linguaggio jazzistico a 360 gradi, valicando confini geografici e di genere

In questa prima parte di stagione si esibiranno icone della musica afroamericana quali Bill Frisell, The Bad Plus, Mary Halvorson, Dave Douglas, Joy F. Brown, Uri Caine, Chris Potter, Dena DeRose, Ralph Alessi, Miguel Zenón, Aaron Parks, David Torn e Paul McCandless. Tra gli italiani menzioniamo Enrico Rava, Fabrizio Bosso, Giovanni Guidi, Massimo Faraò e molti altri ancora. Procede di gran carriera l’avventura della Tower Jazz Composers Orchestra, l’apprezzata resident band del Torrione composta dagli oltre venti elementi diretti da Alfonso Santimone e Piero Bittolo Bon, che tra il 2019 ed il 2020 ha in cantiere, oltre alle consuete residenze mensili al Jazz Club, un tour nazionale ed europeo, nonché la registrazione dell’album d’esordio. Tornano, articolati e pirotecnici più che mai, i lunedì del Jazz Club, che esordiscono con un goloso aperitivo a buffet accompagnato da dj set. Momento clou sono i live set dedicati alla presentazione di nuovi progetti discografici a cui seguono infuocate jam sessions.

In ambito didattico segnaliamo il seminario d’improvvisazione musicale tenuto dalla contrabbassista francese Joëlle Léandre. Spazio infine all’arte contemporanea con Segnosonico, collettiva che ha visto fondersi gli universi espressivi della musica e del disegno, realizzata in collaborazione con BilBOLBul, Bologna Jazz Festival e Endas Emilia-Romagna, e la sgargiante personale di Gianni Tarroni. Il prestigio di questa ventunesima edizione firmata Ferrara In Jazz è impreziosito dalle co-produzioni con Bologna Jazz Festival, Mauro Rolfini, Seven Virtual Jazz Club, Teatro De Micheli di Copparo, Conservatorio “G. Frescobaldi” di Ferrara, Ferrara Musica, Crossroads Jazz e altro in Emilia-Romagna e Cinema Boldini.