Un mesetto fa vi avevamo detto che l’Italia era il terzo mercato per il Primavera Sound, dopo Spagna e Regno Unito. A quanto pare le gerarchie sono in evoluzione: a soli due mesi dall’annuncio della lineup del Festival, che quest’anno conterà oltre 200 artisti in due weekend consecutivi tra Barcellona (1-3 giugno) e Madrid (8-10 giugno), l’Italia si è attestata come il primo paese estero per vendite di biglietti. Senza contare il pubblico spagnolo (che rappresenta circa il 50% del pubblico della kermesse), l’Italia è prima sul podio rappresentando il 10% delle vendite relative ai full pass del festival e il 9,18% per quanto riguarda i biglietti giornalieri. Solamente rispetto all’edizione del 2019, l’audience italiana è cresciuta del 64%.
Per quanto riguarda l’età, il pubblico italiano del Primavera Sound appartiene prevalentemente alla fascia d’età compresa tra i 30-34 anni (30%) e 26-29 anni (26%); seguite dalla fascia degli over 40 (18%) e 35-39 anni (17%). Gli under 25 rappresentano una minoranza: il 9% ha tra i 21-25 anni, mentre i giovanissimi tra i 18-20 anni sono meno dell’1 per cento.
Se comparata con il pubblico estero del festival, l’audience italiana risulta essere meno giovane: mentre in media il pubblico estero è per il 60% over 30, la media del pubblico italiano over 30 si assesta intorno al 65 per cento. Infine, le città con il maggior numero di biglietti venduti sono Milano (con il 22%), Roma (18%) e Genova (16%), che insieme rappresentano più della metà di tutti i biglietti venduti in Italia (il 56%).