Visita d’eccezione oggi al Collegio Romano, sede del ministero dei Beni culturali: il ministro Dario Franceschini ha ricevuto David Gilmour, chitarrista e voce principale dei Pink Floyd, in procinto di esibirsi a Circo Massimo di Roma (2 e 3 luglio), all’Arena di Verona (10 e 11 luglio) e soprattutto nell’anfiteatro di Pompei (7 e 8 luglio), dove i quattro di Cambridge già si esibirono nel 1971 per la realizzazione del leggendario rockumentary di Adrian Maben «Pink Floyd Live at Pompeii». L’illustre precedente è stato l’argomento principale del colloquio con l’esponente del governo che, a quanto ha detto questa mattina, salvo impegni dell’ultima ora sarà presente a una delle due date pompeiane. «Sono emozionato all’idea di tornare a Pompei, – ha detto Gilmour, accompagnato dalla moglie scrittrice Polly Samson – conservo ancora vivo il ricordo dell’esibizione di 45 anni fa. Un posto magico. Ricordo che io e i ragazzi giravamo all’alba in una Pompei praticamente vuota, c’erano soltanto gatti e cani. Un posto magico, pieno di storia e di una bellezza che ti lascia senza fiato». Non è la prima volta che, dal 1971 a oggi, ci torna: «Ci sono stato – ha raccontato Gilmour al ministro – 18 anni fa da turista, con la famiglia. Suonarci, però, sarà tutta un’altra cosa». Il soprintendente dell’area archeologica speciale di Pompei, Ercolano e Stabia Massimo Osanna ha proposto allora un tour guidato d’eccezione degli scavi, prima dell’orario di apertura, a Gilmour che, a quanto risulta a «Money, it’s a gas!» avrebbe accettato di buon grado. Poi Franceschini e il musicista hanno visitato il palazzo del Collegio Romano, con immancabile selfie nella biblioteca storica che il numero uno del dicastero ha lanciato sul suo profilo Twitter (nella foto). Si è parlato, ovviamente, della grande patrimonio artistico del Bel Paese: «Incredibile tutta questa bellezza italiana… giusto che lo Stato se ne occupi». Se lo dice Gilmour…
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