C’è un po’ d’Italia nella line-up di Glastonbury 2024, in programma dal 26 al 30 giugno al Worthy Farm di Pilton, nel Regno Unito: risponde al nome di Bar Italia, trio londinese fondato dalla cantante romana Nina Cristante e dai chitarristi Sam Fenton e Jezmi Fehmi, già insieme nei Double Virgo. Prendono nome dal celebre locale tricolore aperto a Soho alla fine degli anni Quaranta cui i Pulp dedicarono una canzone (ma loro dicono di non essere fan dei Pulp: anzi). Hanno quattro album all’attivo, ultimo dei quali «The Twits», uscito per la indie label newyorchese Matador Records che già da sola è un marchio di garanzia. Ulteriore marchio di garanzia è l’endorsement di Pitchfork che li segue dagli inizi e li ha pure coinvolti in proprie iniziative live come il Pitchfork Music Festival.
Esistono dal 2019, non cubano tantissimo su Spotify (siamo sui 202mila ascoltatori mensili) ma hanno bella che catturata l’attenzione dei grandi media britannici, tipo il Guardian che li ha intervistati, raccontandoci che Nina Cristante è in quel di Londra dal 2007. Da quanto si apprende, la cantante è anche artista contemporanea e ha partecipato alla Biennale di Berlino del 2016.,
A livello musicale, i Bar Italia incrociano riff post punk («My little Tony») e ballate introspettive che ricordano Belle & Sebastian («Jelsy»). Cantano un po’ tutti, approccio un po’ Sixties. Quanto al suono, Bar Italia o no, siamo davanti a qualcosa di very British. E così, accanto a Dua Lipa, Coldplay, SZA, Shania Twain, Idles, Disclosure, The National e tutti gli altri, a Glastonbury 2024 avremo anche Bar Italia. Se avete in preventivo un viaggio in quel di Glastonbury, sappiatelo. Ma pure in caso contrario.