Siae, rinnovato il ccnl: si sperimenta la settimana corta

Con l’anno nuovo la Siae apre alla sperimentazione della settimana corta. E in più dieci giorni al mese di smart working, un welfare del valore di mille euro e una tantum da 600 euro per contrastare l’inflazione: sono questi i punti cardine del nuovo contratto collettivo nazionale dei lavoratori di Siae, sottoscritto dal management delle risorse umane della società autori ed editori e le rappresentanze di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilpa Uil, Fnc Ugl, Comunicazione, Cisal Fial e Confsal dopo una lunga trattativa.

Attraverso un approccio sperimentale, dal gennaio i 1007 lavoratori di Siae avranno diritto a uno smart working evoluto fino a dieci giorni al mese tutti coperti da buono pasto; a un welfare del valore di almeno mille euro a persona caratterizzato da molti servizi, anche di tipo retributivo grazie alle innovazioni introdotte dall’attuale Governo; a una serie di agevolazioni finalizzate a conciliare i tempi di vita-lavoro che guardano alle molteplici esigenze della persona.

Nell’ottica di una costante evoluzione dello strumento della flessibilità lavorativa, le parti hanno istituito una apposita commissione che definirà – sempre in via sperimentale – i connotati della settimana corta alla luce delle esperienze più innovative che si registrano su questo versante.

Al fine di contrastare gli effetti dell’inflazione, la parti hanno confermato gli strumenti già offerti dalla previgente contrattazione e riconosciuto, accanto al welfare retributivo, una tantum di 1,1 milioni complessivi (mediamente 600 euro netti pro capite). Nel nuovo contratto una particolare attenzione è riservata alla prospettiva di inclusione e di tutela delle diversità con un diritto privilegiato alla flessibilità lavorativa per i lavoratori che versano in situazioni di maggiore bisogno (fragili, caregivers, donne, lavoratori con disabilità).

In particolare, per la prima volta in Italia, la contrattazione collettiva del settore interviene con un impatto così forte in favore delle lavoratrici vittime di violenza di genere, rimettendo ad un Comitato paritetico ad hoc il compito di tracciare più avanzate ed efficaci soluzioni a loro tutela: migliori percorsi di protezione, implementazione del diritto di astenersi dal lavoro per motivi connessi a tali percorsi e di quello al congedo retribuito di 90 giorni lavorativi, con il trattamento economico previsto per il congedo maternità, da fruire nell’arco temporale di tre anni.