I CCCP si riprendono Berlino: sold out e FELICITAZIONI!

Sold out in pochi minuti per il concerto del 25 febbraio dei CCCP – Fedeli alla linea all’Astra Kulturhaus di Berlino, il posto in cui 40 anni fa cominciò la loro storia. Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella Giudici e Danilo Fatur porteranno sul palco il live «CCCP in DDDR», ideato e prodotto in collaborazione con Musiche Metropolitane di Luca Zannotti e con BIS (Berlin Italian Shows), trait d’union tra Punk filosovietico e musica melodica emiliana.

«Astra Kulturhaus in RAW Gelände a Friedrichshain, avamposto di una Berlino ferroviaria e imperiale, ultimo margine rimasto rudimentale e vivo prima dell’assalto definitivo delle gru e dei grattacieli vetrati. Locali, mostre d’arte, occupazioni, il senso di un assedio. È lì», scrivono i CCCP, «che porteremo il nostro Punk filosovietico e musica melodica emiliana, nel pieno cuore della Deutsche Demokratische DISMANTLED Republik, la Repubblica Smantellata di Germania Est: CCCP in DDDR, appunto. Nessun luogo migliore di quella capitale di crolli e resurrezioni per restituire ciò che ci è stato donato: un pugno di canzoni che cambiano la vita. Nate nei sotterranei delle case occupate, nel buio delle strade lastricate, nelle scritte sui muri, sulle pieghe dei volti: Live in Pankow; Punk Islam; Spara Jurij; Curami. In buona compagnia di altrettante pari».

Il concerto di Berlino è pensato come chiusura della grande mostra ai Chiostri di San Pietro di Reggio Emilia «FELICITAZIONI! CCCP – Fedeli alla linea. 1984 – 2024», prodotta e organizzata dalla Fondazione Palazzo Magnani e dal Comune di Reggio Emilia, a 40 anni dalla pubblicazione di «Ortodossia», primo Ep del gruppo che ha cambiato la musica alternativa italiana.

Memorabile il catalogo da 300 pagine a colori edito da Interno4 Edizioni e il box set di Universal Music che comprende due vinili 180 grammi, un CD, un libretto di 20 pagine con i bozzetti originali della mostra e foto live, 5 spillette da collezione, 5 cartoline con immagini inedite e le stampe di 5 ritratti di Guido Harari scattati a Palazzo Masdoni, storica sede del Pci di Reggio Emilia.

Piccola postilla autobiografica. Era una domenica d’estate del 1988, avevo 12 anni e sul televisore in bianco e nero della mia cameretta stavo aspettando la Domenica Sportiva tipo per sapere il Napoli che aveva fatto nella solita inutile amichevole di preparazione. C’era Discoring Estate e Kay Sandvik presentò questi quattro tizi poco raccomandabili che cantavano una cover di Amanda Lear. Non ci capii molto, ma capii che mi piacevano. Scoprii che non piacevano a nessuno di quelli che frequentavo, a parte Flavio Schmid. E allora Flavio Schmid e io fondammo una band. Ognuno ha i suoi personali CCCP. La loro grandezza non si pesa col numero di copie vendute, ma col numero di vite cambiate.