Mentre si aspettano nuove sull’affaire Torino e la possibile declinazione italiana, viene ufficializzato il cast dell’edizione 2024 di Primavera Sound, in programma a Barcellona dal 29 maggio al 2 giugno. Lana del Rey e SZA saranno headliner del Primavera Sound 2024. La prima, saldamente affermata come una delle maggiori interpreti della musica americana di questo secolo; la seconda, un talento generazionale che ha superato i limiti dell’R&B.
I Pulp torneranno al festival preferito di Jarvis Cocker con la loro collezione di inni atipici, i Vampire Weekend si riuniranno al pubblico con cui sono cresciuti sedici anni dopo la loro prima e unica esibizione al Parc del Fòrum, i The National apriranno le porte di quella parte della loro discografia che ci fa sentire totalmente a casa, Mitski dimostrerà di essere molto più di una cantautrice di culto, PJ Harvey si dividerà in tutte le diverse PJ Harvey che nasconde al suo interno, i Justice infonderanno nel loro party l’inconfondibile tocco francese, FKA twigs mostrerà al mondo i passi delle sue nuove coreografie, i Deftones accenderanno la loro miccia nu metal, Charli XCX presenterà la sua nuova era e Troye Sivan porterà la sua esplosione pop per trasformare Barcellona nella capitale mondiale della musica per qualche giorno.
E poi si andrà dal pop vintage dei The Lemon Twigs al black metal estremo dei Wiegedood al jazz versatile dei Badbadnotgood. E ancora il reggaeton delle origini di DJ Playero, passando per l’instancabile post-hardcore dei Lisabö, l’hip-hop controcorrente di Billy Woods e la dance giamaicana di Channel One. Un festival che anche quest’anno sarà come una matrioska: al suo interno ci sono altri festival che aspettano di essere scoperti.
Così, ogni revisione della line-up rivela nuovi impossibili contrasti che sono immaginabili solo qui. La nostalgia del futuro di A. G. Cook e lo sguardo al passato di Ángeles, Víctor, Gloria & Javier, l’istinto primordiale di La Zowi e la precisione cerebrale di Monolake, il divertimento coscienzioso e cinguettante di F.R.A.C. e la solennità di American Football, gli eccessi di Arca e l’austerità di Jessica Pratt, il frastuono di The Armed e l’immobilità di Nala Sinephro, le bizzarrie di YOVNGCHIMI e l’unicità di Peggy Gou, il luccichio di Hannah Diamond e le sfumature di Chelsea Wolfe. Non si può avere tutto in questa vita, ma forse è possibile, dopo tutto, quando si legge questa lineup.
Rarità, progetti di ritorno, cose mai viste prima in Spagna. Come i Clipse, l’amatissimo progetto di Pusha T e Malice, che per il loro ritorno hanno scelto il Primavera Sound come unico show europeo, per rendere ancora più grande la loro leggenda. O l’inafferrabile Jai Paul, animale mitologico della blogosfera, che si unisce alla lineup con soli dieci concerti in carriera e molti enigmi ancora da risolvere.
O l’italiano Liberato, un altro amico del mistero che non si rivela quasi mai sul palco. O i Dogstar, la rock band di un certo Keanu Reeves (sì, avete letto bene, quel Keanu Reeves). Oppure An Intimate Piano Performance di Lambchop, un approccio unico al già inconfondibile catalogo di Kurt Wagner. O i Duster, recentemente rinati come nuovi eroi slowcore. O gli Stella Maris, la superband pop cristiana inventata dai Los Javis per la serie La Mesías, che ha fatto il salto dalla TV al festival. Altre occasioni speciali? Freddie Gibbs & Madlib commemoreranno il decimo anniversario di Piñata, Mica Levi decifrerà il suo linguaggio musicale non negoziabile in un DJ set in cui tutto può accadere, Beth Gibbons dividerà le acque per farci attraversare con lei fino all’altra sponda, Roc Marciano emergerà dall’underground del rap per dichiararsi il padre di un’intera generazione di MC e William Basinski eseguirà i suoi Disintegration Loops, qualcosa che si potrebbe definire l’alfabeto dell’ambient moderna. Arricchiscono il quadro Yo La Tengo e dagli Arab Strap, altre due band strettamente legate alla storia del festival fin dall’edizione del 2003, quando ancora si teneva al Poble Espanyol.