Anche senza contare i guadagni del nuovo album ri-registrato «1989», da oggi a disposizione dei fan, Taylor Swift è entrata, grazie al maxi-tour «The Eras», nel ristrettissimo club dei miliardari d’America con una valutazione da 1,1 miliardi di dollari.
Le stime della Bloomberg fanno notare che la superstar di «Red» è una delle rare figure del mondo dell’entertainment ad aver costruito la sua fortuna solo sulla musica e le performance, a differenza di Rihanna, Beyoncé e Jay Z che si sono arricchiti con iniziative collaterali nel campo del beauty e della moda.
«La rapidità con cui Taylor sforna nuove canzoni, l’abilità di negoziare con lo streaming e l’astuta decisione di ri-registrare i suoi primi sei album le hanno permesso di avere questo enorme successo finanziario in un momento in cui altri musicisti stanno perdendo terreno», scrive la Bloomberg.
Gran parte della ricchezza di Taylor Swift (nella foto Ansa) è legata al suo catalogo, che la Bloomberg ha valutato a 400 milioni di dollari. Biglietti e souvenir ammontano a 370 milioni di dollari mentre da Spotify e YouTube valgono 120 milioni più 80 milioni provenienti dalle royalties sulle vendite della musica. Taylor ha poi cinque case valutate complessivamente 110 milioni di dollari tra cui una penthouse a Tribeca e una villa a Watch Hill, sull’Atlantico del Rhode Island.
Sempre secondo la Bloomberg, i 53 concerti del tour «The Eras» del 2023 hanno contribuito per 4,3 miliardi di dollari al Pil degli Stati Uniti. Queste cifre non tengono conto del box office da 178 milioni di dollari del film-concerto basato sulla tournee, né delle vendite di «1989», la versione re-immaginata dell’album del 2014 che all’epoca conquistò 10 candidature ai Grammy e vinse come album dell’anno e miglior album pop.
«1989 (Taylor Version) », destinato a entrare nelle hit parade del 2023, prende il titolo da quello dell’anno di nascita di Taylor Swift: oltre ai brani registrati con l’aiuto del producer Jack Antonoff quando la cantante, allora venticinquenne e da poco trasferitasi a New York, uscì dal guscio protettivo del country per abbracciare il pop, contiene cinque tracks inediti che rivelano altri indizi su che tipo di artista la Swift era allora.