Secondary ticketing, Assomusica propone emendamento per l’abolizione del biglietto nominale

Il presidente di Assomusica Carlo Parodi (nella foto con il Consiglio direttivo) ha inviato alle forze politiche e al Governo una proposta di modifica al Decreto Fondazioni Liriche (AC 1151), attualmente in esame presso la Camera dei Deputati, che prevede due azioni di semplificazione urgente in vista dell’avvio della stagione concertistica.

«Ho presentato a Governo e Parlamento due proposte che mirano a stabilizzare le procedure semplificate per l’organizzazione di piccoli spettacoli fino a 3mila spettatori e, soprattutto, l’abolizione dell’esperimento fallimentare del biglietto nominale. Infatti, mi preme sottolineare che l’utilizzo del biglietto nominale ha rappresentano un inutile fardello per gli organizzatori e, soprattutto, un’incomprensibile burocratizzazione dello spettacolo per il nostro pubblico: sono convinto che le forze di maggioranza potranno unirsi al nostro sforzo per cancellare questa misura, che ha soltanto danneggiato il pubblico», dichiara Parodi.

Nel testo si prevede l’abolizione dal primo luglio 2023 delle disposizioni relative al biglietto nominale, introdotte dalla Legge di Bilancio 2017 al fine di contrastare il fenomeno della bigliettazione secondaria. Indiscutibilmente la norma non è stata in grado di fermare il fenomeno del secondary ticketing.

L’emendamento, poi, interviene sull’ultima modifica avvenuta nel Dl Milleproroghe, rendendo permanenti le procedure semplificate per gli spettacoli che terminano entro l’una di notte ed estendendo la capienza massima da mille a 3mila partecipanti. Inoltre, viene meglio specificato il procedimento della esclusione previsto dalla norma, in base al quale la maggioranza dei Comuni ne vanifica l’applicazione. In proposito, viene chiarito che gli eventuali nulla osta da parte delle Sovrintendenze dovranno essere acquisiti in via preventiva e quali conditio sine qua non per il perfezionamento della segnalazione certificata di inizio attività.

«Entrambe le proposte non hanno costi per il bilancio dello Stato e rappresentano semplificazioni condivise con tutti i soggetti della filiera. Auspico, quindi, un sincero sostegno anche da parte di un Governo che ha fatto della semplificazione, il proprio cavallo di battaglia», conclude Carlo Parodi.