Morto Roberto Rossi, musicista e discografico che lanciò i Legacy Master Tapes

Dopo una lunga malattia, se ne va Roberto Rossi, musicista, discografico e responsabile dei progetti speciali di Sony Music Italy. Diplomatosi in pianoforte nel 1980 al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, collaborò a lungo con Eros Ramazzotti, come tastierista. Come direttore d’orchestra, Rossi ha spesso partecipato al Festival di Sanremo: prima volta nel 1989 assieme a Brigitta e Benedicta Boccoli, in gara con «Stella», brano co-firmato da Jovanotti. Poi accompagna artisti come Marco Masini, Francesco Renga e Simone Cristicchi. Proprio con Cristicchi Rossi aveva vinto il Festival della Canzone Italiana nel 2007 con la canzone «Ti regalerò una rosa».

Rossi aveva prestato servizio presso la Rca Italiana, per poi diventare, nel 1994, A&R Director presso la filiale italiana di Sony Music. Dopo una parentesi – nello stesso ruolo, tra il 2000 e il 2006 – presso Bmg, Rossi è tornato presso la filiale italiana della major dal 2010 guidata da Andrea Rosi, dove – dal 2017 – ha ricoperto il ruolo di Executive Director A&R Legacy and Special Projects.

A dicembre 2021 lo avevamo sentito a proposito del progetto Legacy Master Tapes, copie «uno a uno» dei master dei grandi classici italiani del catalogo della major – dall’omonimo di Lucio Dalla a «Storia di un impiegato» di Fabrizio De André, passando per «Crac! » degli Area e «Fetus» di Franco Battiato – rigorosamente in bobina a 450 euro al pezzo. «È un’operazione per i grandi collezionisti – spiegava – e ci ha sorpreso veder subito superata quota 100 copie vendute. Evidente che c’è uno zoccolo duro di audiofili appassionati di vintage che esprime una domanda di prodotti esclusivi da ascoltare in bobina». Per gente con questa passione ha sempre lavorato Roberto Rossi.