Lo streaming ha davvero democratizzato il mercato della musica?

L’età dello streaming ha davvero democratizzato il mercato della musica? Abbiamo visto che diversi artisti di vecchie e nuove scuole la pensano diversamente. È indiscutibile che, rispetto all’epoca del solo supporto fisico, l’accesso alla distribuzione, grazie alle tecnologie di cui oggi disponiamo, potenzialmente è più facile. Tutto un altro paio di maniche vivere della propria musica.

Il tema della democratizzazione della musica nell’epoca dello streaming è al centro dello studio «The New Music Democracy: How More Artists Are Succeeding From Streaming» di Bpi, l’associazione di categoria delle case discografiche britanniche. Ne esce fuori che l’anno scorso il mercato del Regno Unito ha raggiunto la cifra record di 159,3 miliardi di stream, dato che rappresenta l’86,1% del consumo di musica registrata nel Paese, rispetto al 36,4% del 2016. Il rapporto si basa sull’elaborazione della Official Charts Company inglese e sui dati di streaming globale di Luminate per tracciare le performance degli artisti britannici all’estero.

Numerosi gli spunti che si possono cogliere. Un numero sempre maggiore di artisti sta riscuotendo livelli di successo misurabili, tra cui oltre mille artisti del Regno Unito che nel 2022 hanno accumulato più di 20 milioni di stream audio della loro musica a livello globale, con un aumento di circa il 15% rispetto all’anno precedente.

Nel 2022 la musica di oltre 400 artisti britannici ha generato almeno 100 milioni di stream in tutto il mondo, mentre oltre 200 hanno superato i 200 milioni di stream. Anche artisti britannici meno conosciuti stanno registrando grandi numeri, come gli Asking Alexandria dello Yorkshire, i Banners di Liverpool, il gruppo scozzese/statunitense Bishop Briggs e il cantautore di Northampton Bruno Major. Inoltre, sono stati evidenziate le soglie necessari per ottenere successo nel Regno Unito: l’anno scorso, il 5milesimo brano più ascoltato nel Regno Unito riprodotto su piattaforma quasi 5 milioni di volte.

Che succede invece in Italia? Secondo Fimi, nel 2022 la Top 10 artisti rappresenta l’1,5% del mercato dello streaming audio. Nel 1998 rappresentava il 10% del mercato dei cd. Inoltre, in merito ai volumi streaming (free + premium), nel 2022 ben 558 album (+79 rispetto all’anno precedente) hanno superato la fatidica soglia di 10 milioni di streaming: appartengono a 336 artisti in totale (+34 rispetto al 2021).  Si tratta di uno scarto sorprendente rispetto ai risultati del decennio precedente: nel 2012 solo 137 album (corrispondenti a 92 artisti) avevano infatti superato l’equivalente soglia delle 10mila copie vendute (fisico + download).