Non vi sbattete troppo: la Rivoluzione, prima o poi, diventa mercato. Stesso dicasi per le reliquie dei martiri della Rivoluzione. La Fender Mustang del 1966 appartenuta al leader nei Nirvana Kurt Cobain, per esempio, è stata battuta all’asta per 4,6 milioni di dollari dalla casa d’aste californiana Julien’s Auction. Ad aggiudicarsela è stata la Jim Irsay Collection di Indianapolis, dopo una guerra di offerte tra collezionisti di tutto il mondo che hanno partecipato all’asta online e per telefono. La cifra della vendita per la chitarra di Kurt Cobain ha superato, insomma, di gran lunga la stima iniziale di 600mila dollari.
Non era un pezzo qualsiasi: Cobain considerava questa Fender Mustang del 1969 per mancini, in finitura «Competition Lake Placid Blue» con paletta in tinta, una delle sue chitarre preferite e dichiarò nella sua ultima intervista a Guitar World: «Sono mancino e non è molto facile trovare chitarre per mancini di alta qualità a prezzi ragionevoli. Ma tra tutte le chitarre del mondo, la Fender Mustang è la mia preferita. Ne ho possedute solo due».
La chitarra appare nel video di «Smells like teen spirits» ed è stata abbondantemente utilizzata anche in studio durante le sessioni di registrazione di «Nevermind» e «In Utero», oltre che in numerose esibizioni dal vivo. È stata esposta con orgoglio all’Experience Music Project di Seattle, ora chiamato MoPOP Museum of Pop Culture ed è stata fotografata e selezionata per la prestigiosa «Guitar Collection».
A sostegno del «Mental Health Awareness Month», la famiglia Cobain donerà una parte del ricavato della vendita della chitarra e di altri oggetti selezionati di Cobain a «Kicking The Stigma», l’iniziativa per sensibilizzare l’opinione pubblica sui disturbi mentali e rimuovere lo stigma associato a queste malattie.
«Battere questa chitarra leggendaria, una delle chitarre culturalmente e storicamente più importanti di Kurt Cobain e di tutta la storia della musica rock, che torna nel mio stato natale, l’Indiana, a far parte della rinomata collezione di cimeli di Jim Irsay, è un grande onore e un momento importante della mia vita», ha dichiarato Darren Julien, presidente e amministratore delegato di Julien’s Auctions. «Questa asta, che si svolge una volta nella vita, è stata uno dei più grandi privilegi della mia carriera professionale e sono molto contento che il ricavato porterà anche la necessaria attenzione alla consapevolezza sulla salute mentale». La Rivoluzione, prima o poi, diventa mercato. E non è la prima volta che oggetti appartenuti al frontman dei Nirvana finiscono all’asta. Ma almeno, stavolta, è per una buona causa. Anche per una buona causa.