Parte lunedì 14 ottobre con un incontro col vincitore dell’ultimo Premio Campiello al teatro Valle e martedì 15 col primo concerto il Gesualdo Project all’interno della Iuc la Stagione dei Concerti nell’aula magna dell’Università la Sapienza di Roma, dedicato a Carlo Gesualdo principe di Venosa, uno dei più interessanti e più noti protagonisti della musica tra Cinquecento e Seicento, ma anche uno dei più evocati, perché spesso si sovrappone alla sua musica la sua biografia, in particolare l’assassinio della moglie e del suo amante, sorpresi in flagrante adulterio.
La sua musica è talmente audace da risultare oggi modernissima e non è un caso che abbia ispirato musicisti non solo classici ma anche pop e jazz, da Igor Stravinskij a Franco Battiato e Salvatore Sciarrino, e registi come Werner Herzog. Al centro del Progetto c’è naturalmente l’esecuzione dei suoi Madrigali a cinque voci da parte de Les Arts Florissants con la direzione di Paul Agnew, gruppo francese, fondato nel 1979 da William Christie, che è stato e rimane con oramai una lunga storia alle spalle tra le prime e più reputate formazioni in campo internazionale nell’ambito della musica rinascimentale e barocca, eseguita ricostruendo fedelmente le modalità originali. Dopo il primo concerto, gli altri seguiranno nel 2020 e 2021 e sono tutti inseriti in un ampio progetto europeo in collaborazione con Cité de la Musique – Philharmonie di Parigi, che prevede l’esecuzione completa dei Sei Libri di Madrigali in città come Parigi, Madrid, Siviglia, Essen, New York e che la Iuc propone in esclusiva per l’Italia.
Il primo appuntamento è per lunedì 14 ottobre nel Foyer del Teatro Valle è con lo Andrea Tarabbia, che presenterà il suo romanzo «Madrigale senza suono», vincitore del Campiello 2019, dedicato proprio alla misteriosa e intrigante figura di Gesualdo. Intorno ai concerti il Gesualdo Project sono infatti previsti una serie di spettacoli teatrali, incontri, conferenze, proiezioni, trasmissioni radiofoniche, contributi su piattaforme web e altre iniziative, cercando, per la prima volta, di rendere accessibile al pubblico più vasto un musicista importantissimo ma autore soprattutto di madrigali, genere spesso considerato per specialisti o amatori.
Vissuto tra Rinascimento e Barocco, Carlo Gesualdo principe di Venosa fu non soltanto un geniale compositore ma un personaggio straordinario sotto ogni punto di vista: ultimo discendente di una delle più grandi casate del regno di Napoli, omicida, affetto da turbe psichiche che all’epoca furono definite «melanconia» e che oggi offrirebbero molto lavoro ad uno psicanalista. Quest’uomo solitario, cupo, bizzarro dedicò la sua vita alla musica, in tempi in cui non era giudicata un’occupazione degna di un personaggio nobile e potente, e ci ha lasciato musiche originalissime in cui dà spazio a un’espressività estrema che alterna continuamente polarità opposte e inconciliabili: vita e morte, speranza e disperazione, gioia e dolore, con una netta prevalenza del fascino di momenti oscuri su quelli luminosi. Una eredità che rivive attraverso il Gesualdo Project.