Decreto Lirica, c’è l’ok del governo: più regole sui contratti a tempo determinato

Norme più stringenti per l’applicazione dei contratti a tempo determinato per il personale delle Fondazioni lirico sinfoniche, l’introduzione di un termine massimo (48 mesi, anche non continuativi) e maggiori tutele ai lavoratori dello spettacolo. Queste alcune delle misure contenute nel decreto Lirica, approvato mercoledì 26 giugno in Consiglio dei Ministri. Il provvedimento punta a porre un argine ad abusi e discriminazioni adeguando il sistema legislativo nazionale sul ricorso al lavoro a tempo determinato negli enti lirici alle norme di diritto interno ed europeo vigenti, e ad assicurare il rilancio delle Fondazioni in termini di programmazione e di sviluppo, assicurandone la prosecuzione delle attività istituzionali e il conseguente accrescimento dei settori economici connessi.

Il Decreto legge, tra le altre cose, contiene poi norme a sostegno del settore del cinema e dell’audiovisivo e stanzia oltre 30 milioni di euro per il del ministero per i Beni e le attività culturali, sbloccando 15 milioni di euro per il finanziamento delle attività del Mibac – previsti nella legge di stabilità 2019 – e destinando 19,4 mln di euro per attività di recupero e restauro del patrimonio culturale.

«Questo decreto va inserito in un quadro di insieme più complesso, al quale stiamo lavorando, di rilancio delle Fondazioni lirico sinfoniche», sottolinea il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli. «Si tratta di un primo e fondamentale step per il rilancio del settore in Italia. E le norme in materia di personale infatti vanno proprio in questa direzione. Mirano ad assicurare diritti e tutele, ponendo un freno al ricorso ai contratti di lavoro a tempo determinato, che per decenni sono stati applicati ai lavoratori dello spettacolo in deroga rispetto alle norme vigenti. Pur salvaguardando le specificità tipiche del settore, abbiamo posto un argine ad abusi e discriminazioni prevedendo un tetto massimo di 48 mesi per il ricorso ai contratti a tempo determinato, secondo le indicazioni della Corte di Giustizia dell’Unione europea che si prestava a creare discriminazioni e una mole di contenziosi. Con una deroga al decreto Dignità, abbiamo ancorato il diritto interno alle disposizioni del diritto comunitario. È un risultato importante – conclude il ministro – che si inserisce in un progetto di riforma più ampio».

Cristiano Chiarot, presidente di Anfols, Associazione nazionale fondazioni lirico sinfoniche esprime soddisfazione: «Il testo approvato – sottolinea Chiarot – rappresenta un importantissimo punto di partenza che aiuta a superare una situazione di incertezza che stava diventando non più gestibile”. “I passaggi ancora da definire – prosegue – saranno chiaramente oggetto di ulteriori interlocuzioni con Governo e struttura ministeriale e di successive trattative sindacali. Abbiamo apprezzato, da parte dell’esecutivo, l’aver compreso la necessità e l’urgenza della definizione della questione, utilizzando lo strumento del decreto legge, grazie al quale sarà possibile riordinare in tempi brevi alcune delle problematiche del settore»

 

 

  • Maurizio |

    Grazie a questo decreto chi ha superato i 48 mesi e non è stato stabilizzato perderà l’anzianità di servizio e la prelazione?

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