Mercato discografico sempre più digitale: la «musica liquida» vale la metà del giro d’affari mondiale

Il digitale è sempre di più la colonna portante dell’industria discografica globale. Lo spiega numeri alla mano l’Ifpi, federazione internazionale di settore che ha certificato le vendite registrate nel 2016. Ne emerge che il mercato mondiale ha registrato una crescita del 5,9% rispetto all’anno precedente, arrivando a un fatturato complessivo di 15,7 miliardi di dollari. I ricavi crescono per il secondo anno consecutivo e si tratta del valore più alto da quando nel 1997 Ifpi ha cominciato a pubblicare i dati sul giro d’affari. Nel 2016 i ricavi «digitali» hanno raggiunto il 50% del totale, con una crescita del 17,7 per cento. In particolare, l’aumento più sostenuto è arrivato dai ricavi dello streaming (+60,4%), con 112 milioni di persone nel mondo che hanno sottoscritto servizi premium con piattaforme come Spotify e Apple Music per ascoltare musica. Il boom dello streaming ha contribuito a bilanciare i cali delle vendite fisiche (-7,6%) e i proventi da download (-20,5%). Lo streaming, inoltre, sta aiutando la crescita nei mercati emergenti come Cina (+20,3%), India (+26,2%), e Messico (+23,6%).