Il primo colpo non è andato a segno. La proposta per un intervento legislativo contro il secondary ticketing, presentata dall’onorevole del Pd Massimo Fiorio (nella foto) sotto forma di emendamento al Decreto fiscale è stata bocciata per inammissibilità dalle commissioni Finanze e Bilancio della Camera dei deputati, riunite in seduta congiunta. La materia deve essere apparsa troppo distante dai tremi del provvedimento su cui sta lavorando il Governo Renzi in questa fase (vedi alla voce abolizione di Equitalia). Il deputato torinese, grande appassionato di musica, tuttavia non si è perso d’animo e poche ore fa, a quanto risulta a «Money, it’s a gas!», ha presentato ricorso. Qualora anche questa volta l’obiettivo non dovesse essere centrato, si punterà alla Legge di stabilità che, probabilmente, come impianto generale risponderebbe meglio alle finalità del provvedimento contro le agenzie online che rivendono i biglietti dei concerti a prezzo maggiorato a poche ore dal sold out. Un tema che, nelle ultime settimane, si è rivelato caro agli artisti (da Ligabue a Jovanotti passando per Vasco Rossi), ad Assomusica, l’associazione dei promoter, oltre che alla Siae che non ha esitato a parlare di bagarinaggio. Senza contare l’inchiesta aperta dall’Antitrut.
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