Mumford & Sons

Contro il bagarinaggio la campagna #toutsout: i Mumford & Sons puntano a una legge per fermare il secondary ticketing

Paese che vai, dibattito sul secondary ticketing che trovi. In Gran Bretagna, secondo mercato discografico del monto sia per il segmento discografico che per quello live, scendono in campo direttamente gli artisti: i Mumford & Sons (nella foto), alternative band con un seguito mondiale, prossima a esibirsi anche in Italia i 4 luglio alla Summer Arena di Assago, e la girl band Little Mix si sono fatte promotrici di una petizione per convincere il Parlamento inglese a riprendere in mano un progetto di legge che inasprirsca le norme contro le società che acquistano biglietti dei concerti online per poi rivenderli a prezzi maggiorati quando le disponibilità si esauriscono. Obiettivo: raccogliere 100mila firme. Hashtag della battaglia: #toutsout. Non sarebbe la prima volta, del resto, che la House of Parliament si occupa del tema, se consideriamo che a gennaio scorso, durante il dibattito per il Customer Rights Bill, rigettò un’iniziativa simile supportata da un gruppo di pressione che comprendeva, tra gli altri, anche il batterista dei Pink Floyd Nick Mason e il chitarrista dei Radiohead Jonny Greenwood. Vediamo se stavolta andrà meglio. Vediamo se Marcus Mumford e soci riusciranno là dove illustri colleghi hanno fallito. Chi intendesse approfondire o aderire, può far riferimento al sito web ufficiale della band. Ovviamente dovete essere cittadini britannici.