Secondary ticketing per i Rolling Stones, TicketOne cancella 87 biglietti sospetti

Al momento della presentazione alla stampa, TicketOne lo aveva promesso. Oggi, primo giorno della pre-sale per il concerto dei Rolling Stones alle Mura Storiche di Lucca (23 settembre) a chiusura del Lucca Summer Festival, ha cominciato a farlo: la società controllata da Cts Eventim che detiene l’esclusiva sulla vendita online per l’evento organizzato da D’Alessandro & Galli è intervenuta a contrasto del fenomeno del secondary ticketing, cancellando 28 ordini sospetti per 87 biglietti complessivi. Novità non di poco conto messa per la prima volta in campo da TicketOne nel contrasto del bagarinaggio 2.0: i dati dei possessori delle carte di credito sono stati incrociati con gli indirizzi ip degli acquirenti. Quanto all’andamento delle vendite, contrariamente alle notizie circolate su alcuni media, la scorta (35%) dei biglietti riservata al pre-sale non si è esaurita immediatamente. Le vendite per i possessori di American Express si sono chiuse intorno alle 12.00 con gli ultimi posti disponibili per il prato b. Nella prima ora di vendite TicketOne ha registrato picchi da 100 biglietti acquistati al minuto. Nei primi 15 minuti sono stati venduti 8.135 biglietti, nei primi 30 10.919 biglietti, nei primi 60 13.454 biglietti, nei primi 120 minuti sono stati venduti 16.265 biglietti. A consuntivo, parliamo di 19.250 biglietti venduti in tre ore, risultato sorprendente se consideriamo che i Rolling Stones non sempre in Italia hanno fatto il tutto esaurito (si pensi al concerto del 2007 all’Olimpico, nella foto Ansa, quando addirittura fu ordinata l’apertura del varco dei distinti per «popolare» il prato). «Ha fatto da valore aggiunto – commenta Andrea Grancini, direttore generale di TicketOne – la location suggestiva che ha carattere di unicità. Un fenomeno che riscontriamo anche quando i grandi della musica vanno all’Arena di Verona». Per il concerto dello «Stones No Filter» tour dei Rolling Stones, poi, TicketOne non ha riscontrato l’attività sul proprio portale di bot automatici di acquisto. Se il fenomeno esiste è insomma soprattutto colpa dei broker che si muovono artigianalmente.