Torna Pompei Inn… Jazz. Perché Pompei, quando si parla di musica, ha l’odore dolciastro dei Pink Floyd del 1971, certo, ma pure il jazz da queste parti ha avuto le sue ragioni. Per dire: nel 1984, al Teatro Grande degli Scavi, suonarono Miles Davis e i Weather Report. Nel 1991 sua maestà dello swing Frank Sinatra. Nei primi anni Duemila l’indimenticabile Elia Pirollo portò gente come Roy Hargrove e Art Ensemble of Chicago.
Il rapporto tra la città degli scavi e la musica dell’improvvisazione si rinsalda con la 12esima edizione di «Pompei Inn… Jazz», festival di piazza Schettini quest’anno è ispirato al tema universale dell’incontro/confronto fra «mondi», realtà, culture ed esperienze artistiche a volte anche molto distanti tra loro (almeno in apparenza). Nei sei spettacoli in programma dal 29 al 31 luglio 2024 (due per ogni serata del festival) si altereranno artisti di fama internazionale e giovani talenti emergenti. Ingresso gratuito, senza prenotazione.
La serata inaugurale (lunedì 29 luglio, ore 20:30) vedrà sul palco Igor Caiazza con il suo progetto «All’opera», accompagnato da Nico Gori e dal celebre trombettista Fabrizio Bosso (nella foto Ansa). La formazione comprende anche Julian Oliver Mazzariello al piano, Tommaso Scannapieco al contrabbasso e Igor Caiazza alla batteria, supportati da un quartetto d’archi composto da Luca Bagagli (violino), Simona Sorrentino (violino), Elena Favilla (viola) e Marco Pescosolido (violoncello).
A seguire (ore 21:50), Amedeo Ariano alla batteria con il suo quintetto «Afrodance», che include Sandro Deidda (sax tenore e clarinetto), Dario Deidda (basso elettrico), Alfonso Deidda (pianoforte e sax alto) e Pierpaolo Bisagno (vibrafono e percussioni), con la partecipazione speciale di Gegè Telesforo.
La seconda serata (martedì 30 luglio, ore 20:30) sarà inaugurata dal quintetto guidato dalla pianista Elisabetta Serio, con Luigi Di Nunzio al sax, Gianfranco Campagnoli alla tromba, Aldo Capasso al contrabbasso e Leonardo De Lorenzo alla batteria. Alle ore 21:50 chiuderanno la serata Simona De Rosa e il Confusion Project (Polonia), composto da Michal Ciesielski (pianoforte), Piotr Gierszewski (basso elettrico) e Adam Golicki (batteria).
L’ultima serata di Pompei Inn… Jazz (mercoledì 31 luglio, ore 20:30) inizierà con l’esibizione dei C’ammafunk, una band formata da Francesco Somma (sax tenore/Ewi), Ben Romano (chitarra), Marco Matrone (tastiere/synth), Gabriele Federico (basso) e Matteo De Vito (batteria). Concluderà il festival (a partire dalle 21:50) il Tijuca Quintet, con Gerardina Tesauro alla voce, Marco De Gennaro al piano, Aldo Vigorito al contrabbasso e Rocco Sagaria alla batteria, con la partecipazione speciale di Nico Gori.
«Selezionare gli artisti, le proposte, i progetti», ha spiegato l’avvocato e musicista Gianpiero De Honestis, direttore artistico di Pompei Inn… Jazz, «è sempre un’attività impegnativa ma allo stesso tempo entusiasmante. Per quest’anno ho selezionato sei proposte che a mio giudizio rappresentano al meglio il tema dell’incontro/confronto fra “mondi”, realtà, culture, esperienze artistiche a volte anche apparentemente distanti, che è stato il filo conduttore che ha ispirato le mie scelte».