Dal 29 maggio al 2 giugno a Barcellona torna di scena Primavera Sound che, per l’edizione 2024, porterà sul palco da Lana Del Rey ai Pulp. Un appuntamento molto atteso dal pubblico italiano, considerando che l’Italia continua a essere tra i principali mercati esteri del Festival. Facciamo il punto con Marta Pallares (nella foto di Christian Bertrand), responsabile della Comunicazione di Primavera Sound.
Come procedono le prevendite dall’Italia?
Il vostro Paese si colloca nella top 3 dei nostri mercati esteri di Primavera Sound e rappresenta il primo paese in Europa. Il pubblico italiano dimostra sempre una grande lealtà e fedeltà, il che significa che possiamo contare costantemente sulla sua presenza. Rispetto all’ultima edizione, le vendite stanno andando meglio, in modo significativo. Nonostante manchino ancora circa un paio di mesi, il tasso di vendita è notevolmente superiore rispetto alla scorsa edizione, e questo ci rende estremamente soddisfatti. Dall’Italia accogliamo persone provenienti da circa 80 città diverse. Tra queste, ce ne sono tre che spiccano nettamente sulle altre: Milano, che rappresenta quasi il 38% delle vendite totali, Roma, con circa il 18%, e Torino con il 6 per cento. Poi ci sono Firenze, Bologna, Napoli, Cagliari, Palermo e numerose altre città che contribuiscono con una percentuale intorno all’1 per cento. Tutto ciò per dare un’idea di dove risieda la maggior parte del nostro pubblico italiano.
Nel 2023, c’erano i Maneskin nella lineup. E quest’anno c’è Liberato. È attenzione alla musica che si sta facendo in Italia oggi, o è più attenzione ai gusti del pubblico italiano?
Direi che è sicuramente la prima opzione, ovvero un’attenzione alla musica che si sta facendo in Italia oggi. Sappiamo, come ho detto prima, che il pubblico italiano è molto fedele, molto leale, e non vediamo grandi aumenti nelle vendite a seconda che le lineup contengano artisti italiani o meno. Al contrario, le vendite in Francia dipendono notevolmente da quanti artisti francesi ci sono in line-up, specialmente tra gli headliner. Quindi, in qualsiasi anno con un headliner francese, registriamo un picco di aumento delle vendite in Francia. Ma, nel caso dell’Italia, la risposta è sempre più o meno stabile. Ultimamente molti artisti italiani hanno catturato il nostro interesse: organizziamo molti tour nei locali durante l’anno a Barcellona e in altre città in Spagna, e tra questi c’è lo spettacolo di Calcutta che si terrà poco dopo il festival, il 6 giugno al Razzmatazz, uno dei più grandi locali qui a Barcellona per questo tipo di musica. Nel caso di Liberato, era un artista che volevamo avere da molti anni. Alcuni membri del nostro staff, specialmente nel team stampa, sono fan affezionati di Liberato, per il suo misticismo, il mistero che lo circonda. Quindi non vediamo l’ora di assistere a questa esibizione. L’attenzione agli artisti italiani è dovuta alla qualità e al coinvolgimento delle proposte che arrivano dall’Italia, non particolarmente al desiderio di soddisfare i gusti del pubblico italiano, perché, dopo tutti questi anni, sappiamo che è interessato al Primavera Sound nella sua totalità.
Un anno fa stavamo parlando dello spinoff italiano del Primavera Sound, a Torino o in altre città. Ci sono novità o trattative in corso?
No, non ci sono novità o trattative. Come diciamo sempre, ci interessa organizzare il Primavera Sound in città di tutto il mondo. Al momento, ci sono una decina di città che vorrebbero ospitare un’edizione del Primavera Sound, ma per ora non sappiamo ancora se accadrà a Torino. Sarebbe fantastico avere un Primavera Sound lì se si verificassero tutte le condizioni: il luogo giusto, i partner giusti e le giuste trattative con l’amministrazione. Ci piace davvero l’Italia. Abbiamo relazioni molto significative lì, ma non abbiamo ancora niente di nuovo in merito.
L’anno scorso abbiamo visto il festival su Amazon Prime e Twitch. State considerando anche partnership per l’edizione 2024 per consentire la visione in streaming dello spettacolo?
Stiamo pianificando di nuovo una trasmissione su Amazon Music. E non vediamo l’ora. Pensiamo che sia stato un progetto davvero interessante, e vogliamo continuare a lavorare con loro a questo livello di qualità ed essere in grado di trasmettere alcuni dei grandi spettacoli in parallelo per il pubblico straniero. E, perché no, per poi magari accoglierlo nelle prossime edizioni.