Per l’Italia il Global Music Report 2024 di Ifpi porta ottime notizie. E il mercato internazionale non è da meno: il fatturato globale della musica registrata è cresciuto per il nono anno consecutivo nel 2023, con un aumento del 10,2% a 28,6 miliardi di dollari, grazie soprattutto all’aumento degli abbonati premium allo streaming.
Gli abbonamenti a pagamento ai servizi di streaming musicale hanno superato per la prima volta i 500 milioni a livello globale, con oltre 667 milioni di utenti. La confederazione mondiale delle major discografiche ha dichiarato che i ricavi da streaming hanno offerto il maggior contributo alla crescita complessiva, grazie all’incremento del 10,4% a 19,3 miliardi di dollari. I ricavi dello streaming in premium sono aumentati dell’11,2%.
I ricavi dei formati fisici – Cd e vinili – sono aumentati del 13,4%, così come quelli dei diritti connessi, cresciuti del 9,5%. Solo i ricavi dei download, metodologia di fruizione ormai in disuso, e degli altri format digitali sono diminuiti del 2,6%.
«I dati del rapporto di quest’anno riflettono un’industria davvero globale e diversificata, con ricavi in crescita in tutti i mercati, in tutte le regioni e praticamente in tutti i formati di musica registrata», ha dichiarato John Nolan, direttore finanziario di Ifpi e responsabile congiunto ad interim. «Per il terzo anno consecutivo, sono cresciuti sia i formati fisici che quelli digitali, con un forte aumento degli utenti abbonati allo streaming a pagamento, oltre all’aumento dei prezzi che ha contribuito in modo significativo alla crescita dei ricavi totali».
Dal punto di vista geografico, l’Africa sub-sahariana ha registrato la crescita più rapida, con un aumento dei ricavi del 24,7%. Il Sudafrica, il suo mercato più grande, ha rappresentato il 77% dei ricavi regionali, con una crescita di quasi il 20%.
Segue l’America Latina, con un aumento dei ricavi del 19,4%, nel 14esimo anno consecutivo di crescita della regione. L’Asia, la terza regione più grande a livello globale, ha visto un aumento dei ricavi del 14,9%, trainato dai formati fisici e dai ricavi digitali, mentre il Medio Oriente e il Nord Africa hanno registrato un aumento del 14,4%, guidato dallo streaming. I ricavi dell’Australasia sono aumentati del 10,8 per cento.
L’Europa, la seconda regione al mondo per fatturato musicale, rappresenta più di un quarto delle cifre globali. I suoi ricavi sono aumentati dell’8,9 per cento. Gli Stati Uniti e il Canada, che rappresentano circa il 41% dei ricavi globali di musica registrata, hanno registrato un aumento del 7,4 per cento. «La crescita sostenuta del mercato della musica registrata è incoraggiante», ha dichiarato Lauri Rechardt, Chief Legal Officer e Joint Head ad interim di Ifpi. «Ma è anche giusto che riconosciamo le sfide che il settore deve affrontare, tra cui le frodi dello streaming, la pirateria digitale… e, naturalmente, la minaccia dellìabuso dell’intelligenza artificiale generativa se non viene sviluppata in modo responsabile e nel rispetto dei diritti degli artisti e delle etichette».
Il mese scorso, Ifpi ha annunciato che «Flowers» di Miley Cyrus è stato il singolo più venduto al mondo nel 2023 e che «FML» del gruppo K-pop Seventeen è stato l’album più venduto a livello globale. E Taylor Swift si conferma «Global Recording Artist» per la quarta volta consecutiva. Ma questa non è una notizia.