A ciascun Paese la sua musica e… i propri processi penali. Mentre negli Usa parte la causa sui testi autografi di «Hotel California» degli Eagles, oggi, presso il Tribunale di Imperia, si tiene il processo penale che vede coinvolti Cristian Bugatti, in arte Bugo, e Marco Castoldi, in arte Morgan, quest’ultimo citato in giudizio per diffamazione in relazione ai fatti avvenuti nel corso del Festival di Sanremo 2020.
«L’udienza di oggi segna un momento importante nel percorso legale che Bugo ha intrapreso quattro anni fa, costretto a citare in giudizio Morgan per aver gravemente compromesso la sua reputazione e il suo lavoro», si legge in un comunicato dell’ufficio stampa di Bugo.
«Bugo, cantautore con ben 24 anni di carriera, si è sempre distinto per la sua dedizione alla musica, impegnandosi per offrire al pubblico il meglio di sé. Dopo i fatti avvenuti in occasione del Festival di Sanremo 2020, Bugo non ha mai cercato conflitti o controversie pubbliche, ma è stato costretto a intraprendere questa azione legale per difendere la sua dignità e il suo benessere emotivo e professionale. Più volte Morgan è apparso in contesti pubblici denigrando l’immagine del collega. Bugo si affida ora alla giustizia, affinché venga fatta luce su questa situazione e vengano ristabiliti i fatti secondo verità ed equità».
I fatti sono noti: nella semifinale di Sanremo 2020, si registra una clamorosa rottura tra Bugo e Morgan. Quest’ultimo decise di regolare sul palco dell’Ariston dissapori pregressi cambiando il testo della canzone di Bugo per rinfacciargli tutto il rinfacciabile (nella foto Ansa). Bugo lasciò il palco e il brano «Sincero» fu squalificato per «defezione». E così la 70esima edizione del Festival della canzone italiana passò alla storia come il Sanremo del «Dov’è Bugo?»