Nei giorni dell’emergenza coronavirus, con il settore della musica dal vivo fermo fino a data da destinarsi, arriva una buona notizia per TicketOne, società leader del comparto ticketing. Il Consiglio di Stato ha confermato l’estraneità della controllata di Cts Eventi, a ogni tipo di negligenza nel contrastare il fenomeno del secondary ticketing. Con la sentenza 02414/2020, il giudice amministrativo ha rigettato l’appello dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato contro la precedente decisione del Tar del Lazio (sentenza 2330 del 2 marzo 2018) che annullava la sanzione pecuniaria nei confronti di TicketOne di un milione di euro per omessa adozione di misure contro l’acquisto multiplo di biglietti sui propri canali di vendita, attraverso i cosiddetti ticketbots. L’istruttoria era stata avviata dall’Antitrust ottobre 2016.
Il Consiglio di Stato non ha ravvisato alcuna correlazione tra le pratiche commerciali di TicketOne e la denuncia di attività scorrette da parte di alcune associazioni di consumatori. TicketOne, si legge nella sentenza, «ha presentato elementi che contraddicono la contestazione mossa dall’Autorità, depositando la relazione di una società di revisione indipendente che certifica come non sussista alcuna evidenza di acquisti attuati attraverso i ticketbots. Il Consiglio di Stato ha riconosciuto i sistemi software Waf adottati da TicketOne in grado di contrastare i bot, impedendo automaticamente accessi multipli da un unico indirizzo Ip.
«Dopo il Tar – commenta il ceo di TicketOne Stefano Lionetti (nella foto) – anche il Consiglio di Stato conferma la cura e la diligenza con cui operiamo sul mercato e chiarisce che l’accusa era fondata su mere congetture e non su dati oggettivi. Abbiamo vissuto una vicenda incredibile se si pensa ai danni subiti dalla società, al tempo perso inutilmente e alla confusione informativa generata nei confronti dei consumatori. Dopo questa sentenza, vedremo se anche Agcom continuerà a trattare con inerzia i veri e riconosciuti siti di secondary ticketing che abbiamo più volte denunciato. Oggi lo scenario si è completamente rovesciato: non solo tutta la filiera dello spettacolo è completamente ferma, ma i siti di secondary ticketing licenziano le proprie persone a centinaia. Dobbiamo guardare oltre, a una ripresa, purtroppo non vicina, fondata su elementi nuovi e sostanziali e non sulle congetture, dove si possa trovare lo spazio per salvaguardare la sicurezza degli spettatori. Non saranno passaggi semplici, ma necessari – conclude Lionetti – perché la rinascita sociale dopo l’emergenza dovrà passare anche attraverso la ripresa della cultura e dalle prestazioni artistiche».