Mentre Assomusica si misura con l’onorevole Sergio Battelli sull’emendamento alla Legge di Bilancio in corso di approvazione che prevede biglietti nominali ai concerti dai 5mila spettatori a salire contro il secondary ticketing, c’è un altro «casus belli» tra il governo gialloverde e la filiera dalla musica: la circoscrizione ai soli libri dei benefici di 18App, il bonus cultura per i 18enni. Un proposito che fa infuriare chi la musica la produce. Eloquente, in questo senso, il comunicato di Confindustria Cultura: «Da notizie stampa si apprende con preoccupazione che nell’ultimo vertice di Palazzo Chigi il Governo avrebbe deciso di ridurre l’operatività del bonus per i 18enni, escludendolo per il cinema e la musica e riducendolo per i libri. Se confermata, sarebbe una decisione che va nel senso opposto di quanto auspicato anche dallo stesso Governo solo pochi giorni fa rispetto a una misura che ha visto, nel 2017, un enorme successo tra i giovani, consentendo a molti di loro di accedere non solo a libri, ma a concerti, cinema e musica registrata in tutte le sue forme. Solo fino a giugno 2018 i giovani avevano speso 71,9 milioni di euro in libri, 13,7 milioni in musica registrata e oltre 11,5 in concerti più 9,6 milioni in biglietti per il cinema. Ci sembra una scelta sbagliata all’interno del settore culturale, l’Italia Creativa, che rappresenta un importante asset produttivo del nostro Paese. Non possiamo credere – prosegue la nota – che un Governo possa veramente immaginare una politica che riduca gli interventi per la cultura dei giovani. Se la notizia venisse confermata si tratterebbe di un errore che ci auguriamo possa essere velocemente corretto ripristinando quanto già previsto e approvato in precedenza. Il taglio del bonus, tra l’altro, ignora il voto alla Camera dei Deputati di pochi giorni fa con cui si era confermata la misura e il lavoro del Senato dove si è svolta un’approfondita indagine conoscitiva degli operatori che hanno dato utili consigli su come migliorare la portata e l’applicazione del bonus. Il Governo – conclude la nota – ne faccia tesoro, ripristini il bonus e trovi le condizioni per rilanciare il riscatto socio-culturale del nostro Paese».
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