Bonus cultura: gli insegnanti preferiscono Baglioni, 18App «premia» Sfera Ebbasta

Gli insegnanti preferiscono i concerti di Claudio Baglioni, i 18enni quelli di Sfera Ebbasta. Questi due gli artisti più «acquistati» attraverso il bonus docenti e 18App, secondo la ricostruzione effettuata da Vincenzo Spera, presidente di Assomusica, l’associazione dei promoter, durante un’audizione in commissione Istruzione al Senato sui Bonus Cultura. Sul versante docenti, «il top – ha sottolineato Spera – è Claudio Baglioni (nella foto Ansa), poi ci sono i Negramaro e altri, poi i musical “Mary Poppins” e “Romeo e Giulietta”, poi il Cirque du Soleil». Al capitolo 18App, «i dati relativi a TicketOne mostrano un acquisto di circa 530mila biglietti da parte di diciottenni, per una cifra media di 45 euro a transazione. Solo nel 2018 ci sono stati, fino ad oggi, 200mila biglietti. Il primo artista in assoluto – prosegue – si chiama Sfera Ebbasta, poi Jovanotti». Spera si è soffermato anche sul Fondo unico per lo spettacolo: «Aver introdotto la triennalità del Fus tarpa le ali a chi ha bisogno di crescere e non ha la struttura, c’è tutto un mondo dell’arte, della cultura, dello spettacolo che non ha “stanzialità2, ma vive nella precarietà, e non ha dietro il teatro che gli permette di poter crescere. Per come ha funzionato fino a oggi il Fus, non c’è una verifica sul lavoro fatto: esiste nominalmente un osservatorio, ma è difficile sapere che cosa è stato realizzato coi fondi attribuiti ai vari settori. Inoltre – ha aggiunto Spera – non c’è un’interazione tra le varie forme di spettacolo, né un proporre qualcosa di veramente innovativo, ma solo un andare a chiedere i soldi: credo che dal nostro punto di vista non possa continuare così. Le risorse sono poche, e vanno indirizzate e programmate. È fondamentale avere un osservatorio che analizzi su come sono stati spesi i finanziamenti. «Abbiamo spinto affinché ci fosse, nel nuovo programma Europa Creativa, un incremento dei fondi, che a questo punto dovrebbe passare da 1,8 a 2,5 miliardi. Quello che manca, però, è inserire in queste leggi le peculiarità che arrivano dall’innovazione».