L’emendamento Battelli alla Legge di Bilancio, per l’introduzione del biglietto nominale ai concerti come misura di contrasto al fenomeno del secondary ticketing, è stato approvato dalla Camera dei deputati intorno alle 23 di martedì 4 dicembre. Il tutto nonostante le polemiche della gran parte dei promoter che, nelle ultime ore, si erano mobilitati contro Sergio Battelli, deputato del Movimento 5 Stelle che ne è stato il promotore (nella foto). Il testo approvato dalla Camera stabilisce che a decorrere dal 31 marzo 2019 «i titoli di accesso ad attività di spettacolo in impianti con capienza superiore a 5000 spettatori sono nominali, previa efficace verifica dell’identità, e riportano la chiara indicazione del nome e del cognome del soggetto che fruisce del titolo d’accesso». La misura, come si era capito negli ultimi giorni, non riguarderà le manifestazioni sportive e neanche «gli spettacoli di attività lirica, balletto, sinfonica, cameristica, prosa, jazz, danza e circo contemporaneo» che di norma non hanno problemi di sold out immediato online. Secondo l’emendamento, entro 60 giorni dall’entrata in vigore del testo, da parte dell’Agenzia delle entrate «sono adottate le regole tecniche attraverso cui i siti internet di rivendita primari, i box office autorizzati o i siti internet ufficiali dell’evento assicureranno la rimessa in vendita dei titoli d’ingresso nominali». Per quanto riguarda i controlli, «gli organizzatori delle attività di spettacolo», ossia i promoter, «possono valersi della collaborazione dei propri dipendenti» o comunque di steward abilitati. A spese proprie, cioè. Un ulteriore carico di costi, se consideriamo che, con la Circolare Gabrielli, i promoter già si accollano gli straordinari delle forze di polizia che intervengono alle manifestazioni pubbliche. Confermato anche l’articolo 545 quater: «I siti internet di rivendita primari, i box office autorizzati o i siti internet ufficiali dell’evento assicurano la possibilità di rimettere in vendita i titoli di ingresso nominale e garantiscono adeguata visibilità e pubblicità alla rivendita, agendo da intermediari e provvedendo alla modifica dei dati richiesti dal presente articolo. Il biglietto così rivenduto a persone fisiche deve essere ceduto al prezzo nominale senza rincari, ferma restando la possibilità per i siti internet di rivendita primari, per i box office autorizzati o per i siti internet ufficiali dell’evento di addebitare congrui costi relativi unicamente alla gestione della pratica di intermediazione e di modifica dell’intestazione nominale». L’emendamento si chiude con l’articolo 545 quinquies: «Salvo ipotesi di cessione autorizzata del titolo d’ingresso nominale secondo le modalità previste dal presente articolo, nel caso di diversità tra il nominativo dell’acquirente e quello del soggetto che ne fruisce, i titoli di ingresso sono annullati, senza alcun rimborso».
Per l’onorevole Battelli, a questo punto, «il 50 per cento è fatto». L’emendamento «potrà subire modifiche e, perché no, miglioramenti ma il cuore della proposta è vivo e pulsante. Consentendo a tutti di comprare biglietti al loro prezzo nominale il testo mira ad abbattere il mercato secondario, spazzando via sia le società off shore, che rivendono online i biglietti a prezzo maggiorato, che i bagarini davanti ai cancelli». Il testo, secondo il deputato pentastellato, «è frutto di un lavoro intenso portato avanti da anni e che ha visto il coinvolgimento e il confronto con i principali operatori del settore. So che permangono alcune resistenze di tipo economico e culturale ma sono sicuro che, nel lungo periodo, saranno in molti a cambiare idea. D’altra parte il biglietto nominale non è una novità assoluta: artisti come Ed Sheeran per il loro concerto in Italia stanno già chiedendo la nominalità. Ovviamente per accedere all’area dello spettacolo sarà necessario presentare un valido documento di identità. Senza quello non si potrà entrate. Abbiamo previsto, inoltre, un meccanismo di cambio nome (e recupero del denaro in caso di rivendita) per chi fosse impossibilitato a utilizzare il biglietto. Comprare i biglietti per un evento al loro giusto prezzo sembra un’ovvietà ma, fino a oggi, non è stato così. Ecco perché credo che questa proposta sia una piccola grande rivoluzione».
Intanto interviene anche Siae a favore dell’iniziativa, con una nota ufficiale: «Il direttore generale Siae Gaetano Blandini – si legge – è sorpreso delle dichiarazioni del presidente di Assomusica Vincenzo Spera sull’inefficacia del biglietto nominale contro il fenomeno del secondary ticketing, assolutamente prive di qualunque fondamento. Al contrario, Siae ritiene che il biglietto nominativo sia uno degli efficaci strumenti di contrasto del fenomeno del secondary ticketing, a tutela del cittadino-utente, dell’erario dello Stato, ma anche della migliore tutela del diritto d’autore. Più volte è stato ribadito che l’emendamento proposto dall’onorevole Battelli è “speculare” ad una delle soluzioni tecniche proposte dalla Società Italiana degli Autori ed Editori, soluzioni illustrate nel documento depositato da Siae alla Commissione VII della Camera dei Deputati “Indagine conoscitiva sulla bigliettazione dello spettacolo dal vivo” nell’audizione del 2 febbraio 2017. Siae conferma il massimo sostegno all’emendamento dell’onorevole Battelli e auspica che diventi legge, anche se sarà poi necessario accelerare sulle modifiche tecniche in relazione alla più ampia normativa dei misuratori fiscali sulle quali Agenzia delle Entrate e Siae stanno già lavorando». La parola passa intanto al Senato per l’approvazione definitiva.
Il testo è disponibile ai link qui sotto