C’è ancora grande fermento tra i promoter dopo i servizi de «Le Iene» sul secondary ticketing. Al di là della vicenda giudiziaria che ne è nata, la puntata del programma Mediaset dello scorso 15 novembre a quanto pare si sta portando dietro strascichi. A quanto risulta a «Money, it’s a gas!», subito dopo la messa in onda del servizio, il nuovo ceo di Vivo Concerti Clemente Zard (nella foto in una sequenza del servizio de «Le Iene») ha inviato a tutti i partner esteri una mail in cui declina ogni responsabilità nella vicenda raccontata dai media e punta il dito contro la precedente gestione della società di promoting controllata da Warner Music, ossia all’ex ad di Vivo Corrado Rizzotto, oggi a capo di Indipendente Concerti. «Questa mail – si legge nel testo – è per chiarire la mia posizione e i fatti riguardanti lo scandalo secondary ticketing che è emerso in questi giorni in Italia. Io, Clemente Zard, sono e sono sempre stato contro il sistema di secondary ticketing. La mia missione è quella di lavorare in armonia con ogni agenzia, management e artista al fine di dare al pubblico lo spettacolo che merita. Il mio predecessore è ora indagato». E qui si fa riferimento all’inchiesta per truffa avviata dalla Procura di Milano che ha iscritto nel registro anche Rizzotto oltre all’ad di Live Nation Roberto De Luca. «Vivo Concerti, il suo personale e io – continua la mail – siamo da considerare parte lesa in questa circostanza. Stiamo costruendo il nostro nome su trasparenza, solidità e affidabilità. La nostra speranza è quella di essere considerati la realtà che siamo, senza essere confusi con altri fatti che stanno coinvolgendo altre persone e le loro scelte». In allegato alla mail inviata da Zard anche una breve rassegna stampa degli articoli apparsi sui giornali italiani subito dopo il secondo servizio de «Le Iene» su quello che ormai i più chiamano bagarinaggio 2.0. Raggiunti da «Money, it’s a gas!», né Zard né Rizzotto hanno voluto aggiungere commenti.