Che la cosa vi piaccia o meno, la musica e di conseguenza l’economia della musica nell’epoca dello streaming passano per la gran parte attraverso la tv. E X Factor, format inventato in Gran Bretagna ormai undici anni fa da quel volpone di Simon Cowell, rappresenta una delle porte principali per entrare in quel mondo. Non è detto che, se esci di lì, «rimani», ma in otto edizioni italiane qualcuno che è rimasto la nostra edizione del talent lo ha sfornato. Giovedì 10 settembre su Sky Uno parte la nona annata, la quinta trasmessa sotto l’effige della tv di Rupert Murdoch, e oggi a Milano è stata la volta della rituale conferenza stampa di presentazione che ha illustrato la «linea» dello show: da un lato una dimensione internazionale ancora maggiore, garantita dalla presenza in giuria di Skin, la cantante degli Skunk Anansie che va ad affiancarsi a Mika, Fedez e al rientrante Elio; dall’altro l’apertura alle band (che sia un tentativo di inseguire «Amici» dopo il successo di The Kolors?) che si uniscono ai complessi vocali. Sei appuntamenti dedicati alle audizioni (dopo 72 ore anche in chiaro su Mtv e Cielo) e live show in diretta a partire dal 22 ottobre. Alla guida del programma, che nel 2014 ha raccolto 1,2 milioni di spettatori medi a puntata (+45% rispetto all’edizione precedente) e 2 milioni di spettatori per la finale, rimane Alessandro Cattelan, mentre ci sarà anche Mara Maionchi nel backstage dei casting che hanno portato alla selezione dei 12 concorrenti che si giocheranno la vittoria tra gli oltre 23mila convocati. «Per me – ha detto Skin in un inedito italiano – è un’esperienza interessante perché per prima volta in Italia c’è una giuria di soli musicisti e per me era molto, molto importante fare un programma che rispettasse il fatto che sono una musicista». Come la prenderà Morgan queste parole? «Avevo iniziato due anni fa con la paura enorme che ha dentro la pancia adesso Skin, – ha raccontato Mika alludendo al doversi esprimere in una lingua appresa rapidamente – e capisco la sua situazione che non è facile. Io ogni anno ho potuto parlare un po’ di più quindi posso rilassarmi. C’è sinergia tra noi quattro, significa che possiamo divertirci più facilmente. E questo non è perché non c’è più Morgan, perché molto di questo è stato costruito quando c’era lui». L’arrivo della voce delle Skunk Anansie è una novità tra le più attese, assieme all’ingresso delle band, che vuol dire musica dal vivo sul palco: si tratta di una prima volta internazionale nella storia del talent. Stando a quanto raccontato da lui stesso, questo nuovo elemento avrebbe convito Elio a tornare in giuria: «Faccio parte di un complesso – ha fatto notare – e quindi la mia vita è collaborare, stare sul palco e vivere con altra gente. I gruppi di sole voci mi lasciavano sempre con l’impressione che mancasse una parte importante. Inoltre, l’X Factor che si fa in Italia da un po’ viene visto in tutto il mondo come centro dove si sperimentano nuove cose, questo mi fa sentire di essere dentro qualcosa di importante». Fedez, invece, si sente «molto più rilassato. Da subito ho sentito una sintonia, e quest’anno ho conosciuto Mika per la prima volta. L’anno scorso c’era tensione, vivevo con tanta paura e non me la sono goduta in pieno, quest’anno mi sto anche divertendo». Come direbbe il vecchio Paul Weller, that’s entertainment. Lui sì che sarebbe un giudice di X Factor sui generis. Ammesso che fosse compatibile con X Factor.