È l’epoca dei biopic musicali. Dopo i successi stratosferici di «Bohemian Rhapsody» sui Queen e «Rocketman» su Elton John, nei giorni dell’uscita italiana di «Bob Marley: One Love», arriva un annuncio che riguarda la più grande mucca da mungere della storia del rock: i Beatles. Sam Mendes, l’apprezzatissimo regista di «American Beauty», ma anche di «Skyfall» e «1917», si è accordato con la Sony Pictures per una quadrilogia sui Beatles, quattro film in arrivo nel 2027. Uno per John Lennon, uno per Paul McCartney, uno per George Harrison e uno per Ringo Starr.
Mendes, che per «American Beauty» ha vinto un Oscar e a Broadway ha conquistato due Tony, avrà la regia di tutti e quattro i film. È la prima volta che Apple Corps, cassaforte dei Fab Four, e i Beatles (i due sopravvissuti, Paul McCarney e Ringo Starr, e gli eredi di John Lennon e George Harrison) hanno concesso i pieni diritti sulla storia e i diritti musicali sulla band per una trasposizione in fiction sul grande schermo. Mendes avrà dunque carta bianca. Racconterà storie connesse tra loro, una per ciascun membro della band. Le date di uscita dei film saranno rivelate più avanti nel tempo.
È stato Mendes a portare il pacchetto a Hollywood prima di Natale, accolto da applausi universali: «La ragione per cui la Sony si è distinta dalle altre offerte è stata per l’entusiasmo con cui il ceo di Sony Picture Entertainment Tom Rothman e la presidente Elizabeth Gabler hanno creduto subito nel progetto». Oltre a mettersi dietro la machina da presa, Mendes produrrà i quattro film attraverso la sua Neal Street Productions mentre Jeff Jones sarà produttore esecutivo per conto di Apple Corps Ltd.
«Il progetto nasce da un’idea che Mendes ci ha sottoposto circa un anno fa. È la dimostrazione della sua brillantezza creativa e dei suoi poteri di persuasione che Paul McCartney, Ringo Starr, Sean Lennon e Olivia Harrison hanno immediatamente reagito con entusiasmo e calore», ha detto Harris. I Beatles sono stati al centro di documentari – da «The Beatles: Eight Days a Week» di Ron Howard alla docuserie «Get Back» di Peter Jackson per fare solo due esempi, mai di film dedicati singolarmente ai quattro membri della band.
Certo, non sono mancati i biopic non autorizzati più o meno riusciti sui personaggi della band: da «Backbeat» di Iain Softely (1994) sui giorni di Amburgo a «Two of Us» di Michael Lindsay-Hogg (2000) sull’ultimo incontro tra John e Paul, ancora a «Nowhere boy» di Sam Taylor-Johnson (2009) sulla giovinezza di Lennon a Liverpool. Così come non sono mai mancati musical sul canzoniere beatlesiano: dal disastroso «Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band» del 1978, con i Bee Gees nei panni dei Fab Four, al bellissimo «Across the Universe» di Julie Taymor (2007), senza dubbio il più bel film sui Beatles e senza i Beatles mai realizzato. Tocca dire fino a questo punto. Quale sarà il risultato finale del lavoro di Mendes? Lo abbiamo chiesto all’intelligenza artificiale. Ci ha risposto con la foto che vedete in questo articolo. Noi, ovviamente, scherziamo. Ma da beatlesiani militanti ci auguriamo che loro lavorino molto seriamente.