Quando avete finito di giocare a Geolier contro Angelina Mango, sala stampa contro televoto, popolo contro élite, ve ne raccontiamo un’altra su Sanremo 2024. L’ultima e poi smettiamo, promesso. E cioè che, comunque la vogliate prendere la classifica del 74esimo festival della canzone italiana, Sanremo lo ha stravinto Warner Music. Qualcuno obietterà che sul gradino più alto del podio c’è un’artista indipendente, Angelina Mango con «La noia», sotto contratto per La Tarma, indie label fondata da Marta Donà. Verissimo, ma è distribuita da Ada, acronimo di Alternative Distribution Alliance, società di distribuzione di Warner Music.
Geolier, secondo in classifica, è artista di punta di Warner Music. Stesso dicasi per Annalisa, al terzo posto (il podio nella foto Ansa), Ghali al quarto, al centro della ribalta mediatica dopo la netta presa di posizione contro il genocidio a Gaza, e Irama al quinto. Senza contare che questo Sanremo si sta rivelando molto proficuo, per la major, anche sul versante delle performance di streaming. La Warner, da inizio 2023 guidata da Pico Cibelli, non s’imponeva all’Ariston dal 2014, quando vinse Arisa, all’epoca ancora nel roster, con «Controvento». Se guardiamo alle ultime dieci edizioni di Sanremo, riscontriamo quattro vittorie di Sony Music (una delle quali in coabitazione con Mescal, nel 2018, quando vinsero Ermal Meta e Fabrizio Moro), tre di Universal Music, una di Bmg e tre di etichette indipendenti (oltre alle già citate Mescal e La Tarma c’è anche Carosello). Se guardiamo alle tre edizioni immediatamente precedenti, due volte ha vinto Sony (nel 2021 con i Maneskin e nel 2023 con Marco Mengoni) e una Universal (nel 2022 con Mahmood e Blanco).
Warner Music era anche la casa discografica più rappresentata a Sanremo 2024: addirittura 12 i suoi concorrenti (tra questi The Kolors e Loredana Berté). Seguivano Sony Music a quota sei (tra gli altri Alessandra Amoroso, Il Volo, Renga & Nek), Universal Music a tre (Mahmood, Emma e Dargen D’Amico) e Sugar a due (Sangiovanni e Negramaro) cui si aggiungevano sei indie label con un artista ciascuno. Lato edizioni Universal Music Publishing Ricordi era la più rappresentata (14 canzoni firmate), davanti a Sugar Music (5), Sony Music Publishing (4), Curci (4) e Warner Chappell (3).
Visto che ci troviamo a far di conto, parliamo di un argomento che apparentemente non c’entra molto ma in realtà c’entra sempre. Da lunedì 5 a domenica 11 febbraio Sanremo è stato citato 443 volte dalle reti Rai, contro 321 occorrenze degli altri principali network televisivi nazionali. Lo rivelano i dati Mediamonitor, piattaforma che utilizza tecnologia e soluzioni sviluppate da Cedat 85. Nello specifico, Rai 1 ha citato Sanremo 210 volte, Rai 2 121 volte, Rai 3 112 volte. Tutte le reti Mediaset insieme hanno parlato del Festival 108 volte (Canale 5 e Tgcom 24 42 volte, Rete 4 22 volte e Italia 1 due volte), Sky 118 volte e La7 61 volte. Della serie: per monopolizzare il dibattito intorno a un argomento non c’è niente di meglio da fare che… monopolizzare il dibattito.