Parliamo per un attimo di un festival diverso: il Lucca Summer Festival, tradizionale appuntamento di D’Alessandro & Galli che da oltre un ventennio anima l’offerta musicale estiva in Toscana. Quest’anno, in particolare, è un appuntamento del cuore perché, se è vero che di grandi vecchi del rock con un curriculum lungo così, parecchie idee confuse e poca birra in corpo è pieno l’universo musicale contemporaneo, è vero anche che esistono le eccezioni.
Una di queste si chiama John Fogerty, 78 anni, cento milioni di dischi venduti in 55 anni di onorata carriera. Anima dei leggendari Creedence Clearwater Revival, autore di un songbook ricco e influente, inventore di un sound che rispetta le tradizioni musicali bianche e nere degli States. Roba orecchiabile ma sincera. Se non l’avete mai visto dal vivo, l’appuntamento è per il 16 luglio in quel di piazza Napoleone a Lucca, a 15 anni dall’ultimo precedente.
Ci sono mille buoni motivi per esserci. John Fogerty è un vero e proprio tesoro americano: ha vinto un Grammy ed è stato inserito nella Rock & Roll Hall of Fame e nella Songwriters Hall of Fame. È l’unico musicista ad essere stato inserito nella Baseball Hall of Fame per la sua canzone «Centerfield», un punto fermo negli stadi di baseball di tutti gli Stati Uniti.
Tra le numerose canzoni di successo di Fogerty, sia come solista che come leader dei Creedemce, spiccano «Proud Mary», «Susie Q», «Fortunate Son», «Born on the Bayou», «Bad Moon Rising» e ovviamente «Have You Ever Seen the Rain». Nel 2019, Fogerty ha festeggiato i 50 anni di carriera con un tour mondiale. Il suo spettacolo più recente, «My 50 Year Trip», un tributo al 50esimo anniversario di Woodstock, presenta una raccolta di successi dei Creedence Clearwater Revival, comprese le canzoni della scaletta della sua esibizione al leggendario festival musicale del 1969, tra le altre preferite dai fan. Nel 2020 la famiglia Fogerty ha comiciato nello studio di casa per suonare insieme. È così che i componenti del nucleo familiare danno vita ad una serie di video settimanali che diventano così popolari da diventare un vero e proprio album dal nome «Fogerty’s Factory». Titolo che paga tributo a «Cosmo’s Factory», capolavoro dei Creedence.
Ci sono mille buoni motivi per esserci, ma qui vogliamo aggiungere il mille-unesimo: John Fogerty risveglia il Grande Lebowski che è in noi. «Bother me tomorrow/ Today, I’ll buy no sorrows/ Doo, doo, doo/ Lookin’ out my back door».