Lo sapete: ogni tanto, a queste latitudini, amiamo scrivere di musica diversa. Cose attinte dal mondo indipendente che ci hanno colpito e che vi consigliamo, anche se non rientrano esattamente nei paesaggi scandagliati dall’algoritmo. Oggi per esempio ci concentriamo su tre dischi di musica strumentale. Diversi ma, in un certo senso, affini. Eccoli.
Pasquale Vaccarella, Gianfranco D’Elia
«Melodie del cinema – Tango y milonga»
Un secolo di cinema facendo la spola da una sponda all’altra dell’Oceano, ma anche tanto Sudamerica nell’ultimo lavoro di Pasquale Vaccarella (clarinetto) e Gianfranco D’Elia (pianoforte) «Melodie del cinema – Tango y milonga», un disco perfettamente divisibile in due parti. Nella prima c’è la reinterpretazione di alcuni tra i più celebri episodi del corpus di Ennio Morricone («C’era una volta il West», «Nuovo cinema paradiso»), l’Henry Mancini di «Moon River», Nino Rota («Il Padrino»), Nicola Piovani («Buongiorno Principessa» da «La vita è bella»). Nella seconda si va a esplorare il repertorio dell’immenso Astor Piazzolla: ovviamente ci sono «Libertango» e «Oblivion» ma non mancano chicche come «Chanson de la Naissance». Arrangiamenti in perfetto equilibrio tra minimalismo e virtuosismo.
Dario Doronzo, Pietro Gallo
«Reimagining Aria»
Prosegue la sperimentazione di Dario Doronzo (flicorno) e Pietro Gallo (pianoforte) che nel 2019 sfornarono «Reimagining Opera» che riarrangiava in chiave jazz dall’ouverture di «Otello» al «Nessun dorma». Adesso tornano con «Reimaginig Aria», una sorta di secondo capitolo della loro ricerca che, assieme a Gabriele Mirabassi (clarinetto), li porta a esplorare i temi di «Intorno all’idol mio» di Antonio Cesti, «O cessate di piagarmi» di Alessandro Scarlatti e «Dall’amor più sventurato» di Nicola Porpora. Disco godibilissimo contenente un interessante spunto di riflessione: quanto bel jazz è stato scritto tra Seicento e Settecento!
She Quan
«She Will»
Fusion muscolare quella espressa dagli She Quan, power trio composto da Alessio Premoli (chitarra), Giacomo J. Ferrari (basso) e Angelo Brezza (batteria) nell’album «She Will». Si parte tiratissimi con «She’ll», si prosegue con il riff sincopato di «No frills» per poi concedersi qualche sincero episodio di neo-psichedelia («Even Crazier») memore della lezione dei Perigeo. Consigliatissimo agli appassionati di rock che ogni tanto amano aprire una parentesi jazz nei loro ascolti.