E così Claudio Baglioni lascia le scene. Vabbé, ma con lentezza: entro il 2026 e, fino ad allora, ci sarà tempo per «Mille giorni di voi e di me», una serie di iniziative (live e non solo) che il cantautore romano annuncia come una sorta di suo «giro d’onore». Non è insomma un addio normale, quello di Baglioni, ma un «lungo addio», dove ogni riferimento al film di Robert Altman non è casuale. Andarsene nella musica da sempre è un’arte (e qui il riferimento è a «The Last Waltz» di the Band), ma negli anni della cosiddetta musica liquida è diventato anche un format: pensiamo al «Farewell Yellow Brick Road», tour di addio di Elton John partito nel 2018, capace di doppiare la boa del lockdown e chiudersi nel luglio 2023 a Stoccolma con 328 show che hanno incassato qualcosa come 939 milioni di dollari. Almeno per quello che ne sappiamo finora.
Curioso che Claudio Baglioni riprenda il format di Elton John, alla luce della lunghissima querelle sulla somiglianza tra «Amore bello» (1973) e «Mona Lisa & Mad Hatters» (1972) ma nella musica – e più in generale nell’arte – non si inventa mai veramente niente. Se guardiamo alla scena internazionale, per esempio, nell’ultimo anno abbiamo sentito parlare di tour d’addio di Aerosmith, Eagles e persino Sepultura. Se guardiamo all’Italia, già nel 2016 i Pooh lanciarono il loro tour d’addio «L’ultima notte insieme» con tanto di reunion con Riccardo Fogli. Otto anni dopo i Pooh hanno suonato al Capodanno di Salerno. Elio e le Storie Tese, senza dubbio una delle band italiane più importanti di tutti i tempi, organizzarono il concerto d’addio nel dicembre 2017. Che successivamente si trasformò in tour d’addio. A distanza di qualche anno sono tornati insieme e a fine 2023 hanno archiviato un bel tour, conclusosi al Teatro Colosseo di Torino.
Cosa hanno in comune i tour d’addio di Baglioni, Pooh ed Elio e le Storie Tese? Musicalmente parliamo di progetti molto diversi, ma a livello organizzativo c’è l’agenzia di promoting: la Friends & Partners di Ferdinando Salzano, costola tricolore della multinazionale tedesca Eventim Live (gli EELST, dopo il ritorno sulle scene, sono però passati con Imarts, ndr). A tutte le latitudini, un tour d’addio è un gesto estremo di chiamata a raccolta della propria fanbase, una capitalizzazione massima del valore dell’evento che stai organizzando, un «se non ora, quando» che ti spiana la strada al sold out. Insomma: accorrete pubblico ché il ritiro è un po’ l’anima del commercio.