Alla fine ha vinto Sarafine. La producer calabrese trapiantata a Bruxelles si aggiudica X Factor 2023: le facciamo i nostri migliori auguri, nella speranza che possa essere l’inizio di un nuovo possibile racconto della donna nella musica mainstream italiana.
A giocarsela, nella finale andata in onda dalla X Factor Arena su Sky Uno mercoledì 7 dicembre, Maria Tomba e la stessa Sarafine (nella foto Ansa) per la squadra di Fedez e Il Solito Dandy e gli Stunt Pilots per la squadra di Dargen D’Amico: si sono affrontati a suon di «cavalli di battaglia», duetti eccellenti e, per finire, brani inediti.
Le sorti dell’ultimo scontro sono state decise nel corso di tre manche soltanto dal voto del pubblico, dopo l’acceso confronto delle ultime settimane tra i giudici Fedez, Ambra Angiolini e Dargen D’Amico, tutti presenti anche in finale ma come semplici «spettatori», oltre a Morgan, prima del suo allontanamento da uno dei tavoli più celebri degli schermi targati Sky.
Se la serata è stata inaugurata dal duetto tra la presentatrice Francesca Michielin (che durante la finale ha presentato anche il suo inedito «Solite chiacchiere») e il super ospite Gianni Morandi («Grandi, avete vinto tutti e siete fortissimi, ha detto il cantante da 60 anni di carriera, 53 milioni di dischi venduti e un medley fuori programma), durante la prima manche, i quattro concorrenti rimasti in gara si sono esibiti in un carosello senza soluzione di continuità, ciascuno con un riassunto in musica dei brani che hanno segnato il loro percorso all’interno di X Factor 2023.
Per la seconda manche, protagonisti sono stati invece i duetti. Maria Tomba è salita sul palco con Miss Keta. Duetto internazionale quello scelto per Sarafine che si è esibita con il duo francese di musica elettronica degli Ofenbach, mentre Il Solito Dandy ha accolto sul palco Francesco Gabbani. Duetto all’insegna del rock ’n’ roll, quello che ha visto invece protagonisti gli Stunt Pilots che hanno incontrato la chitarra elettrica di Omar Pedrini, per l’occasione alle prese con «Sole spento» dei suoi Timoria e che a breve festeggerà anche i dieci anni di «Che ci vado a fare a Londra», il disco solista della rinascita artistica, con un evento ai Magazzini Generali di Milano, il 18 gennaio.
Sul fronte degli inediti, poi, i finalisti hanno proposto i loro brani, già disponibili sulle piattaforme digitali. Maria Tomba ha cantato la sua «Crush», Sarafine se l’è vista con «Malati di gioia», Il Solito Dandy ha riproposto «Solo Tu» e gli Stunt Pilots hanno fatto risuonare le note di «Imma Stunt». Solo alla fine delle manche è stata annunciata la classifica che ha determinato la vittoria di Sarafine.
La sensazione che si coglie per il talent show di Fremantle è quella di un format ormai maturo, che ha detto tutto quello che doveva dire, che non a caso ha già chiuso nel Regno Unito e negli Usa con l’inventore Simon Cowell ormai passato a fare altro. Leggibili in questo senso il fatto che la finale non si disputi più al Mediolanum Forum di Assago, che non ci siano ospiti di caratura internazionale come furono i Coldplay o gli One Direction.
Michele Boroni, uno che ne capisce, fa notare poi che fino a qualche anno fa i vincitori andavano dritti nella categoria big di Sanremo (da Chiara Galiazzo alla stessa Michielin), mentre adesso i Santi Francesi, vincitori dell’edizione 2022, devono accontentarsi delle pre-selezioni di Sanremo Giovani. Se non altro, quest’anno, l’affaire Morgan ha movimentato un po’ il racconto. Per tutto il resto, sapete come la pensiamo: la vera vincitrice si chiama Anna Castiglia.