Quarantasette anni di storia dietro le spalle e sullo sfondo un set meraviglioso: la Capitale. Torna il Roma Jazz Festival, tradizionale appuntamento con la musica classica nera che che dal 2 al 26 novembre ospiterà 23 concerti fra l’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone”, la Casa del jazz e il Monk Roma.
Il carnet è di tutto rispetto: maestri indiscussi come John Scofield e gli Yellowjackets, musicisti visionari come Avishai Cohen (nella foto) e MonoNeon, la voce stellare dell’America Black Judith Hill, lo spiritualismo cosmico di Nduduzo Makhathini, il “persian chamber jazz” di Eishan Ensemble e l’art pop dal sapore nordeuropeo di Jan Bang&Eivind Aarset Trio. Ma anche l’avanguardia femminile di Anaïs Drago, Ilaria Capalbo e Cecilia Sanchietti e le esplorazioni rock di Vincent Peraini o di Francesco Bearzatti. Senza poi dimenticare le fiabe jazz per i più piccoli e il gran finale con un trio d’eccezione guidato dall’immenso Shabaka Hutchings.
L’obiettivo è superare il traguardo dei 6.600 spettatori della scorsa edizione provenienti da Roma e provincia, Umbria, Campania, Abruzzo, e Molise. Il 25% del pubblico è internazionale e si tratta principalmente turisti in vacanza a Roma. «Auditorium Parco della Musica, Casa del jazz e Monk», commenta il direttore artistico Mario Ciampà, «si adattano perfettamente alle nostre scelte artistiche e per ospitare pubblici diversi, sentiamo la mancanza di uno spazio più dance floor, moderno e alternativo per rivolgerci ad un pubblico più giovane». Ma sotto il cielo di Roma non c’è miracolo che non riesca, soprattutto quando si parla di musica.